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Tuesday, February 28, 2006

La vera natura dello scontro

La solita, perfetta analisi di Emanuele Ottolenghi («La democrazia non basta, ma è il primo passo»), da tempo passato a il Riformista. Aspettino a gongolare i critici della teoria neocon per la democratizzazione del Medio Oriente di fronte alle difficoltà di realizzazione che sta incontrando. L'«inadeguatezza» di quella critica sta nell'assenza di una strategia alternativa che non sia il mero ritorno al «realismo politico». Il fatto che il successo non sia scontato, che sia dura perseguirlo e ottenerlo, non significa che la teoria sia sbagliata, anche perché è l'unica di cui finora disponiamo.
«Il terrorismo nasce dalla bancarotta dello status quo politico del Medioriente, e quindi se la democrazia non funziona come alternativa, il ritorno allo status quo ante non offre una soluzione, semmai acuisce la crisi. Occorre invece chiedersi in quali condizioni la democrazia può fiorire e quali politiche possono favorire, nel contesto mediorientale, una transizione democratica».
Se si affermassero regole democratiche nei paesi islamici, «gli ideali di libertà non avranno sconfitto il totalitarismo islamofascista, ma i regimi autoritari, le cleptocrazie familiari e gli eredi locali dello stalinismo che governano oggi la regione e che visione libertaria e islamismo vogliono parimenti spodestare. Vero, sono questi regimi che, nei loro disastrosi fallimenti hanno reso attraente l'alternativa islamista. Rimuoverli quindi è una necessaria precondizione per sconfiggere l'islamismo privandolo di parte della sua ragion d'essere. Ma non basterà sostituire l'ordine attuale con meccanismi democratici. Ci vorrà uno sforzo sostenuto e prolungato per vincere contro l'islamo-fascismo».

Ma «questo non significa che il progetto di democratizzazione del Medio Oriente sia sbagliato perché aprirà la strada del potere a quel nemico che invece con la democrazia si crede di sconfiggere». Pensare che «basti un'elezione ad affermare i valori liberaldemocratici è un'illusione. Ritenere allora che sia meglio favorire i dittatori piuttosto che rischiare una lenta, lunga e rischiosa strada verso la democrazia è peggio, perché significa ripetere uno sbaglio conoscendone già le improvvide conseguenze».

Altrettanto illuminante per comprendere la vera natura dello scontro in atto è Andrè Glucksmann, sul Corriere della Sera: «Il nostro Pianeta non è vittima di uno scontro di civiltà, è il luogo di una battaglia decisiva fra due metodi di pensiero». Né l'Occidente, né l'Oriente, ma da una parte fondamentalismo e nichilismo, che ignorando i fatti e una realtà accertabile seppur relativamente, conducono entrambi a esiti violenti, dall'altra il metodo liberale della ricerca. Ricerca morale, di scienza, conoscenza e coscienza.
«Vi sono coloro i quali decretano che non esistono fatti ma soltanto interpretazioni, che sono altrettanti atti di fede. E questi cadono nel fanatismo ("Io sono la verità") o nel nichilismo ("Nulla è vero, nulla è falso"). E vi sono coloro per i quali la libera discussione con l'intento di separare il falso dal vero ha un senso, in modo che l'uomo politico come lo scienziato o il semplice giudizio possano regolarsi su dati profani indipendenti dalle opinioni prestabilite».

4 comments:

Anonymous said...

il fatto che tu condivida l'analisi, non rende la stessa perfetta. ;P

Sono tornato a romperti le palle: cmq, la prossima volta che vengo a Roma (metà marzo), cerco di fartelo capire in anticipo così almeno di faccio vedere io "l'analisi perfetta". ;P

Ho linkato un articolo di Stephen Biddle...

http://2twins.splinder.com/post/7310295

dacci un'occhiata, magari.

a presto, aa.

JimMomo said...

E il fatto che tu non la condivida, naturalmente, non la rende sbagliata ;-)

Anonymous said...

beh...

;P

preparati l'elmetto per quando arrivo a Roma... ;P

a presto, aa.

Anonymous said...

Jim, grazie molte per aver segnalato l'articolo di Glucksmann, lo stavo giusto cercando per inserirlo sul mio sito. Tra l'altro sto preparando un post sulle teorie di Glucksmann sulla fede come "baluardo" contro la decadenza del mondo moderno. Se tutto va bene lo posto domani.