Per avere la Chiesa cattolica dalla nostra parte nella guerra al fondamentalismo islamico, credendo che un recupero dell'"identità cristiana" potesse rafforzarci, gli atei devoti e i liberali moderati hanno accettato sia che l'autorità religiosa s'infilasse nuovamente in modo prepotente nella nostra vita civile, con forti condizionamenti sui più controversi temi etici che già determinano pesanti limitazioni delle libertà individuali, sia che al relativismo culturale non si opponessero solo e non tanto principi irrinunciabili come la libertà e la democrazia, ma anche e soprattutto vecchi assolutismi che trovano nella fede e nella tradizione il loro fondamento. Con quali risultati?
Proprio il caso delle vignette satiriche su Maometto dimostra quanto si illudano quei liberali che vedono nella Chiesa cattolica un alleato affidabile nella difesa dei valori e dell'identità dell'Occidente, a meno di non ritenere che tra quei valori libertà d'espressione e democrazia siano secondari, accessori. Posso capire l'appeal che esercita la determinazione con la quale Benedetto XVI combatte la sua battaglia al relativismo culturale, ma mettere sullo stesso piano, come la Santa Sede ha fatto, vignettisti e giornalisti da una parte, e coloro che in modo organizzato assaltano le ambasciate dall'altro, dimostra quanto sia sbagliato arruolare la Chiesa cattolica nel campo dei difensori di libertà e democrazia.
Anzi, aderendo alla battaglia culturale di Papa Ratzinger, i liberali finiscono col combattere una battaglia non loro, si ritrovano a fare da sponda a una "penetrazione" religiosa e culturale. Lo scopo è quello di fare breccia nel mondo laico per farne un veicolo, più o meno inconsapevole, di affermazione delle verità della fede così come sono custodite dal magistero di Santa Romana Chiesa, per esercitare un potere di condizionamento nella vita civile del paese. Finora mi sembra che l'esperimento stia riuscendo.
Se non vi sono bastate le dichiarazioni dei giorni scorsi, leggete cosa dice il cardinale Renato Martino sulla vicenda delle vignette.
«Una manifestazione di arroganza maturata in paesi ricchi e sviluppati che non hanno rispetto per la cultura degli altri. Una vignetta da noi provoca una risata, per altri è un'offesa. La strumentalizzazione è ovvia, il pretesto è stato servito sul piatto. Il punto è che tutti sappiamo che nella cultura ebraica e islamica non c'è posto per l'immagine di Dio. Per l'Islam non è illustrabile Allah e nemmeno il suo profeta. Certo, c'è il diritto alla libertà di espressione, ma il mio diritto arriva fin dove si pone il diritto dell'altro. C'è un risveglio religioso, come avviene da noi, ed è una cosa buona. E c'è un risveglio che si manifesta come reazione all'arroganza dell'Occidente. Bisogna rendersi conto che c'è una parte di mondo, quello in via di sviluppo, che ha la sensazione di essere tributario nei confronti di quella parte di pianeta che ha i mezzi economici, il potere militare, la supremazia scientifica. E allora io dico: l'Occidente cosa fa per aiutare gli altri a essere protagonisti del proprio futuro?»
Chiaro no? La colpa è dell'Occidente liberale e imperialista. Non vi pare un po' troppo simile alle teorie no global e antagoniste?
3 comments:
La Chiesa è invidiosa dei 'privilegi' concessi all'Islam e ai suoi predicatori d'odio, altro che baluardo contro l'oscurantismo.
P.s. Jim, ma ogni tanto rispondi?
Guarda che leggo tutti i commenti. Se non rispondo è solo perché o non ho tempo in quel momento, o non ho nulla da aggiungere, o sono banalità.
In questo caso, per esempio, hai aggiunto qualcosa che condivido, di cui ti ringrazio, ma non sentivo l'esigenza di risponderti. ;-))
ciao
Ma sarai un radicale! :)
Ciao
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