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Saturday, February 11, 2006

Quando il rettore è un fascista

Si è parlato molto di censura in queste ultime settimane, ma un caso particolarmente odioso ci colpisce da vicino. L'episodio ha luogo all'Università Roma Tre, retta in modo clientelare e fascista dal Rettore Guido Fabiani (Ds) e dai suoi cortigiani. Il fatto: non è stata autorizzata una mostra fotografica per ricordare le vittime delle foibe perché organizzata dai giovani di Alleanza nazionale. Nonostante la mancata concessione dell'atrio della facoltà di Economia, i ragazzi hanno sfilato ugualmente, nel cortile di fronte, con i cartelloni «censurati» al collo. Il mancato via libera si deve alla preside della Facoltà di Economia, Maria Paola Potestio, che si sa, genio non è, ma dietro c'è il diktat del rettore Fabiani.

In tutte le università italiane, dalla Cattolica di Milano alla Sapienza di Roma, la mostra ha ottenuto il permesso. Il no sarebbe stato dettato dalla particolare «crudezza» di certe immagini, dice la preside, inducendoci a pensare che mostre sull'olocausto a Roma Tre non se ne siano mai fatte. Dietro a tutto c'è il rettore, che già in passato ne fece delle belle. Da perfetto "sabato fascista" fu la sospensione delle lezioni per esortare studenti e personale ad aderire alle manifestazioni contro la guerra in Iraq; poi il caso «Coca Cola», per una delibera in cui, dopo un'ipotesi di boicottaggio dai distributori dell'ateneo, si scelse di «affiancare» alla bibita anche prodotti del consumo equo e solidale; è la norma il doppio standard sugli episodi di violenza politica (tollerati quelli di sinistra, condannati quelli di destra).

E' una materia delicata che va trattata in modo serio, si è giustificato Fabiani: «La politica resti fuori». Da che pulpito! Tutti sanno, lasciatevelo dire da chi ne sa qualcosa, come si viene assunti a Roma Tre, quali cooperative lavorino, quale sia il clientelismo politico con cui si decidono le cariche elettive, o quali futili iniziative studentesche siano finanziate.

1 comment:

Anonymous said...

Purtroppo questo genere di comportamento è assai diffuso sul suolo nazionale.
Anche nella mia zona capita spesso che ci siano discriminazioni per le manifestazioni politiche o culturali.