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Wednesday, February 08, 2006

L'Ottolenghi non perde un colpo

Nuova, precisa analisi (in .pdf) di Emanuele Ottolenghi su il Riformista.

«Il contesto quindi è di intimidazione e di attacco aperto alla libertà d'opinione. Non si tratta più di stabilire se le vignette sono di buon o cattivo gusto. La questione in ballo ora è uno scontro tra due visioni, una che crede nella libertà di pensiero, il cui vero test non è l'espressione di un'opinione da tutti condivisa, ma la difesa di opinioni ai più invise, e l’altra che vuole imporre un'ortodossia morale e di pensiero. (...)

L'attacco alla libertà di pensiero occidentale, nato dal pretesto delle vignette, rappresenta la riscossa dell'Islam radicale dopo cinque anni di offensiva occidentale nei loro territori in nome della democrazia. Non si tratta di un'esplosione spontanea di rabbia. Si tratta di una chiara strategia politica, che porta lo scontro nel cuore dell'Europa, mirata a chiari obbiettivi. Non si tratta più dunque di stabilire la saggezza o il buongusto della pubblicazione. Si tratta di difendere interessi e valori europei. Cedere creerebbe un precedente: la violenza funziona e l'Europa è vulnerabile. E allora il ricatto sarebbe molto ma molto più pesante della richiesta di scuse per dodici vignette».

Su questa ormai chiara faccenda delle vignette su Maometto vi segnalo questo speciale che ho curato. Vi sarà utile come raccolta di dichiarazioni, editoriali, analisi, eccetera.

1 comment:

Anonymous said...

Secondo me il vero problema sta nella scarsa propensione alla discussione, alla volontà di mettersi in gioco da parte delle nostre classi dirigenti, imbelli solo per convenienza.
Addirittura parte della stampa giustifica gli integralisti e molti politici che guardano al Soglio, pensano di limitare il diritto d'espressione per raccogliere voti.
Quello che più mi spaventa non è la reazione pretestuosa delle folli deliranti pagate dagli stati canaglia, ma la genuflessione delle nostre istituzioni che si mostrano incapaci di affrontare una seria riflessione attorno all'integralismo islamico, incapaci di rivendicare se stesse.
In altri tempi si sarebbe aperto un dibattito pubblico, ma adesso si liquida questa drammatica situazione con un "Beh, in fondo non hanno tutti i torti..." dimenticandosi perfino delle nostre radici democratiche.
Dove è la stampa? Dove sono le orde di pacifisti? Dove è finita la politica?