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Thursday, February 02, 2006

A che gioco stanno giocando

Ieri il Senato, convocato in seduta straordinaria, ha respinto una mozione che chiedeva al governo due atti semplici e ragionevoli per il ripristino della legalità delle elezioni: un nuovo decreto o, almeno, un'interpretazione autentica della norma sulle modalità di presentazione delle liste, per eliminare la discriminazione nei confronti della Rosa nel Pugno. Avevamo scritto quanto il centrodestra fosse stato sordo a questo problema di legalità, ma l'opposizione, che pure aveva offerto la propria disponibilità a raccogliere le firme per la seduta straordinaria, non è stata da meno.

La mozione infatti è stata respinta con soli 19 voti di scarto. I voti contrari sono stati 97 e i favorevoli 78. Da questi numeri si evince che sarebbero bastati 20 dei 53 senatori assenti su 131 del centrosinistra per far passare la mozione. Assente persino il presidente dei senatori Ds Angius. Stessa cosa è accaduta oggi alla Camera. La mozione è stata respinta con soli 11 voti di scarto. Favorevoli 211 deputati, 222 contrari. Circa 338 il totale dei deputati della maggioranza, e circa 272 il totale di quelli dell'opposizione. A fronte di un'assenza massiccia nei banchi della maggioranza, che potrebbe anche essere interpretata politicamente, l'opposizione non ha saputo, o non ha voluto, portare in aula quella decina di deputati mancanti.

A che gioco stanno giocando è ormai chiaro. Non la legalità è l'ideale dal quale sono mossi nei loro attacchi e nelle loro denunce sulla "par condicio", ma l'antiberlusconismo e lo spirito di fazione. Fossero al potere, si comporterebbero con lo stesso disprezzo per la legalità e, come in passato, pure peggio. Le battaglie per la legalità non hanno casa, né nel centrodestra, né nel centrosinistra.

5 comments:

JimMomo said...

Mi scusi, ma sa farsi due conti? Sia al Senato che alla Camera le assenze tra la maggioranza, di solito militarizzata, erano enormi. Sarebbe bastata una decina di deputati o senatori per far passare la mozione. La verità è che quando vogliono ci sono tutti. Stavolta non hanno voluto.

E me la prendo con l'opposizione perché in teoria la Rosa nel Pugno fa parte della stessa coalizione.

salvio said...

Una sola parola: che schifo! E noi dovremmo portare voti e poltrone a questi str...i del centro sinistra???

L'idea della scheda nulla o dell'astensione prende sempre più corpo. E se comparisse il simbolo dei salmoni l'idea di tracciare la X ci sarebbe eccome.

Unknown said...

Mi sembra chiaro che la vecchia politica non ama liberali e radicali sia sulla sponda sinistra sia su quella destra. Motivo in piu' per realizzare il grande sogno liberale, unendo le forze e non dividendo le forze riformatrici e liberali che (r)esistono in Italia. Tu che ne pensi?

Anonymous said...

e quindi? Pannella che fa?
Facile! Si rimangia tutto quello che ha blaterato fino a pochi giorni fa: "Occorre, in alcuni momenti della vita di una nazione, ritenere che “Parigi non vale una messa”, che vi sono limiti che non ci è permesso di superare nel foro delle nostre coscienze e alla luce delle opere da compiere." 24.01.2006
"il presentarsi potrebbe rappresentare un atto terminale di resa senza condizioni, di complicità, di manifestazione della sindrome di Stoccolma da parte di chi impersona la forza e la volontà di legalità, di democrazia, di giustizia nel nostro paese." 20.01.2006
e decide che "dall'alleanza di centrosinistra non schioderemo fino al 9 aprile ed oltre: perché - conclude - abbiamo grandi ambizioni". 02.02.2006
magari presentandosi come LISTA BONINO. Wow!
Mentre, ovviamente, lo SDI torna con Prodi che li onora della sua presenza al loro congressino. E se non si appoggia a loro... chi gli rimane contro l'armata DS-DL?

Unknown said...

Beh oggin l'uscita radicale con"il nostro programma è Prodi" mi ha lasciato davvero perplesso. Fermo restando che non ho seguito Pannella ma Della Vedova (ed anche qui non è che le cose stiano meglio) , credo che dire certe cose nei confronti di Unione che ti tiene per fra numero e basta mi sembra illogicamente assurdo