Oggi Piero Ostellino, sul Corriere della Sera, ha dedicato il suo editoriale a Francesco Rutelli, che con inedita chiarezza bipartisan ha fatto sapere di condividere la svolta impressa da Berlusconi alla politica estera italiana nei confronti di Israele: «Una delle poche cose positive fatte dal governo Berlusconi è stato migliorare i rapporti con Israele». Se vincerà le elezioni, l'Unione «continuerà sulla linea di tale rapporto positivo». Certo, nell'Unione ci sono posizioni molto diverse da quelli di Rutelli, e non è escluso che alla fine prevalgano. Qualcosa, perché ciò non accada, potrebbe e dovrebbe fare la Rosa nel Pugno, aprendo nel centrosinistra, oltre al fronte laicità, anche un fronte sulla politica estera, che la vedrebbe dialogare con Rutelli, almeno su questo, e contrapporsi alla sinistra estremista. Anche perché, si sa, "diversificare" il prodotto paga.
Basterebbe proseguire sulla linea dell'intervista rilasciata oggi al Corriere da Emma Bonino, che per una volta può dirsi soddisfatta per quanto detto dall'ex compagno radicale. «Bene, perché noi della Rosa nel Pugno, che siamo per l'ingresso di Israele nell'Unione Europa, la consideriamo una delle poche cose di politica estera in cui il centrodestra ha dato un segnale positivo». Sulla politica estera del governo il giudizio è positivo: «C'è stata un'evoluzione negli ultimi anni rispetto alle posizioni filoarabe della Dc, e Fini su Israele ha fatto passi molto importanti negli ultimi anni». La politica estera dell'Unione invece, nel programma appena presentato, fa appello a «una delega in bianco a organismi internazionali comatosi».
Ecco, proprio a partire dall'adesione di Israele nell'Ue e nella Nato, potrebbe partire il dialogo con Rutelli, che se fosse coerente con quanto detto potrebbe sponsorizzare la Bonino alla Farnesina scalzando la candidatura di D'Alema. Quel D'Alema che si sta sempre più accreditando come il prosecutore delle vecchie politiche filopalestinesi degli anni '70 e '80. Prima, in un'intervista concessa al blogger Azioneparallela, tenne a rimarcare la differenza di Hamas dal nazismo. Hamas, osserva la Bonino, «gode di uno sconto preventivo nel centrosinistra». In fondo, osservò D'Alema, che male c'è a trattare con Hamas oggi, non mi sono forse recato in visita da Netanyahu da presidente del Consiglio? E' questa l'equivalenza, un Netanyahu vale Hamas.
Ma l'ultima D'Alema l'ha combinata a Matrix, quando condannando le dichiarazioni del trotzkista Ferrando, per il quale è stato legittimo l'attentato di Nassiryia come atto di resistenza all'occupazione, non trova di meglio che attenuarne la gravità affermando che «anche chi usa il fosforo bianco [gli americani] è un assassino...», riferendosi a un fatto mai accertato e a un tipo d'arma comunque consentito. «Da un candidato alla Farnesina mi aspetto una visione più sfumata delle cose», può ironizzare la concorrente Bonino. In una sinistra responsabile D'Alema si sarebbe già giocato la Farnesina, ma vista la situazione è il caso che Rutelli e Bonino pensino a come dargli la spinta decisiva.
I due invece divergono sulle politiche di integrazione. «Su questioni come l'integrazione dei musulmani per esempio siamo distanti perchè io sono per integrarli come individui mentre Rutelli è a favore della consulta di Pisanu perchè pensa all'integrazione delle comunità». La Bonino quindi sulla linea Magdi Allam e Francis Fukuyama. «Viviamo in un Paese in cui essere liberali, filoccidentali e legalitari è qualcosa tra il peccato e il reato», è la condivisibile considerazione conclusiva della Bonino.
2 comments:
Speriamo lo sia perché ce n'è veramente bisogno! Francamente però ci credo poco, visto quante volte ha cambiato idea su questo argomento negli ultimi 20 anni... (Un'altra banderuola simile è stato Furio Colombo :(((( )
Prima contro Fini, ora con Rutelli : dovete sempre coltivare qualcosa voi rosapugnanti...
Scherzo. Saluti :-)
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