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Tuesday, February 07, 2006

Fuori dal "ghetto" dei diritti civili

A chi è convinto che i radicali si siano irrimediabilmente chiusi nel "ghetto" dei diritti civili e che, come ha scritto Panebianco, scegliere «l'anticlericalismo più intransigente» li porti a «sguarnire i fronti su cui più dovrebbero stare», nel centrosinistra, quelli della libertà di mercato, del garantismo giudiziario, della politica estera, e a quanti piacerebbe che fosse così, segnalo questo articolo di Daniele Capezzone, uscito ieri sul Corriere della Sera, che ha il merito di voler riportare l'attenzione dei grandi media su proposte economiche di una chiarezza che non si ritrova né a sinistra, né a destra (con l'eccezione di Della Vedova).

«Se per il centrosinistra un'iniezione liberale può essere importante sul terreno dei diritti civili, lo sarà almeno altrettanto su quello dell'innovazione economica e sociale», ma «occorre una svolta culturale, prim'ancora che politica». Ci vuole più Blair, bisogna «tramutare in priorità di governo alcune misure di liberalizzazione». Capezzone non s'accontenta della difesa della legge Biagi. Lo si prenda tutto quel "Libro bianco" che è costato al giuslavorista la fatwa di Cofferati, «superando la cattiva abitudine italiana per cui le riforme liberali si fanno solo sul blocco sociale "altrui"».

Lotta dura, dunque, contro tutti i privilegi e contro tutte le corporazioni ci si può ancora aspettare da questi radicali.

1 comment:

Anonymous said...

Speriamo bene.....
Il problema, purtroppo, saranno i numeri, che daranno 80 seggi a Rifondazione e 10 ai Radicali.
E mi sembra difficile che prevalgano i Radicali...