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Wednesday, February 15, 2006

Già, dov'erano i radicali?

Faccio mio questo post di una new entry nella blogosfera, un blog, La Fuitina, che conserva l'anonimato, anche se qualche sospetto lo nutro. «Dove erano i radicali mentre la Bolkestein affondava?». La Bolkestein è quella normativa sulla liberalizzazione dei servizi, approvata dalla Commissione europea guidata da Romano Prodi, che traduce in Europa, con un paio d'anni d'anticipo, uno dei punti della cosiddetta "agenda Giavazzi". Eppure, non sembra che in sede europea i due eurodeputati radicali ne abbiano fatto una battaglia, né che in Italia si siano spesi per sostenerla e per denunciare con la massima energia che popolari e socialisti si sono accordati per svuotarla di ogni significato:
«Mentre a Torre Argentina si giocava a battaglia navale con l'agenda Giavazzi, all'Europarlamento si affondava la portaerei Bolkenstein. Della direttiva, votata nel 2004 all'unanimità dalla Commissione europea guidata da Romano Prodi, e volta ad abbattere molti ostacoli alla circolazione dei servizi e a rafforzare la competitività, la crescita e l'occupazione all'interno dell'Unione europea, approdava a Strasburgo soltanto la carcassa, privata di forza ed efficacia nella bufera di deroghe e compromessi. Sorprende che i radicali, che vantano due valorosi eurodeputati, abbiano mostrato scarso impegno nella difesa del provvedimento, che pure avrebbe rappresentato uno tsunami per le lobby d'Italia tratteggiate da Francesco Giavazzi...»
Un consiglio a La Fuitina: darei meno per scontata l'analisi di fondo da cui il blog nutre uno scetticismo pregiudiziale per l'esperimento liberalsocialista.

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