I funerali di Luca Coscioni, oggi a Orvieto, sono stati un momento indimenticabile per tutti, credo. Non c'era tristezza in fondo, ma molta emozione. Lacrime, sì, di una rabbia composta, di fratellanza, e sventolìo di bandiere bianche con al centro la rosa nel pugno. E forse la consapevolezza di partecipare a un evento irripetibile di alta politica. Nessun moralismo, nessuna retorica in questo. Luca era corpo politico, le centinaia di persone convenute in quella piazza lo erano. Un vero e proprio rito rigenerativo di una comunità di credenti. «Credenti in altro che nell'oro, nel potere e nella simonia».
L'Italia è per eccellenza il paese dove i migliori vengono riconosciuti solo da morti, per un attimo, per poi tornare a essere sepolti. La colpa di rappresentare un vissuto alternativo agli occhi trasecolanti di un potere oligarchico si paga con la rimozione, prima dalla vista, poi dalla memoria. Quindi è probabile che Luca e la sua storia di lotte politiche tornino, dopo questi pochi giorni in cui sono stati finalmente conosciuti al grande pubblico, nell'oblio.
Eppure, è forte, si avverte distintamente, la sensazione che rimarrà molto a chi ha partecipato a questo rito di rinascita politica. Anche a chi per la prima volta è venuto a contatto con questa storia, a chi rimanendone abbagliato ha chiuso gli occhi per istinto di autodifesa, rimarrà un qualcosa che oggi sappiamo essere ancora indecifrabile, un qualcosa di cui si è impregnati senza farci caso, una cifra indelebile che un giorno sarà espressione compiuta del proprio vissuto, come un gene che è lì, pronto ad attivarsi, prima o poi. Libertà di ricerca: morale, religiosa, di scienza, di conoscenza, e di coscienza. Sarò ottimista, ma ho percepito in modo netto questa fiducia.
Indimenticabili e vibranti le parole di Emma, mentre stringeva forte a sé Maria Antonietta, e di Marco. Uno dei discorsi più intensi, pieni, magnetici che gli ho sentito pronunciare. Il calare della sera, ma non dell'attenzione nel suo uditorio. Come al solito, l'eloquio di Pannella non era facile da seguire, con incredibile agilità saltava dall'attualità politica ai ricordi di Luca, passando da un piano all'altro del logos si rivolgeva ora al potere ora alla piazza. Ma ogni cosa era lì al suo posto, dotata del senso della libertà e del gusto della scoperta di quanto è già in noi e di quanto la desideriamo. Nonostante l'acuirsi del freddo nei presenti immobili e il trascorrere inesorabile del tempo, nessuno, neanche tra gli orvietani, lasciava la piazza o mostrava stanchezza o distoglieva lo sguardo dall'oratore. Anzi, altri accorrevano.
Oggi «siamo più forti di Luca, nel senso che siamo più forti grazie a Luca». Pieni di lui.
Ditemi, voi, se riuscite a provare tutto questo quando muore un embrione.
P.S. E' disponibile sul sito di Radio Radicale il video dei funerali. Consiglio a tutti di dedicarvi un po' del vostro tempo.
29 comments:
Un bellissimo pezzo.
Davvero Federico non sto scherzando.
Un vero peccato però il finale. Polemico, strumentale, agghiacciante, disinformato, disonformante e fazioso.
Mette molta tristezza il fatto che tutto quello che ti viene da provare con la bara di Coscioni sulle spalle sia inveire contro chi al referendum ha fatto una scelta che tutto era meno che il decidere tra un embrione e Coscioni.
Quando ammazzano un embrione, quando ammazzano un feto (mettiamoci anche quelli, perché no?). Non è solo morire: è essere ammazzati. In silenzio, chirurgicamente, nell'ambito di un'allucinante ordinaria amministrazione. Certo, è impossibile provare tutto questo per un embrione o per un feto, perché qualcuno ha detto che non sono "persone" (e chi lo è? e cos'è soprattutto "persona"? un'etichetta di conformità affibbiata da qualche supervisore amministrativo come ai mercati generali), che non meritano attenzione, che non hanno valore perché sono solo un intralcio alla libertà assassina della razza padrona. Qualcuno ha detto tutto questo, anche la "straordinaria" Emma che abbraccia, bacia e blatera retoriche schifezze.
Bernardo
Vi credete tutti Socrate, eh? La differenza tra voi e Punzi è che voi non sapete cos'è una persona, non a caso continuate a vagare come matti ripetendo "cos'è una persona? Chi lo dice cos'è una persona?".
Blaterate di supervisione amministrativa, poi aspettate il bollino CEI. Ma tanti vedono un'identità metafisica negli spermatozoi, tanti credono nella reincarnazione, tanti vedono delle persone anche negli animali.
In questi casi, che facciamo???
Tutto questo può valere come un paralitico su una sedia a rotelle che vi guarda negli occhi, o anche più, basta mettersi d'accordo. O imporlo.
Ma attenti, se questo è lecito potreste venire travolti anche voi da una serie di dogmi indimostrabili da ingoiare a forza. Basta fare numero e travolgere tutti gli altri, trattarli come bambini irresponsabili, come potenziali nazisti. Come state facendo con noi. Infatti non avete nemmeno "vinto" un referendum, vi sentite ancora forti per uno squallido e vile calcolo sull'astensione, tutto qui.
Ottimo.
In poche righe ci siamo presi degli assassii da Federico e dei Nazisti da Ciccio (che ci augura cortesemente la morte).
C'è altro?
Robinik, non sai nemmeno leggere. I "potenziali nazisti" cui si riferiva Ciccio saremmo noi laicisti, scientisti.
"Basta fare numero e travolgere tutti gli altri, trattarli come bambini irresponsabili, come potenziali nazisti. Come state facendo con noi."
Dove, poi, ti augura la morte rimane un mistero, ma comprendo che di queste mistificazioni continui ad avere un bisogno vitale.
Quindi l'altro è: mistificatore
Mi fa ridere uno che accusa gli altri di sentirsi Socrate e poi parla di bollino CEI.
Che fuffa radicale! I soliti vacui slogan propagandistici.
Il concetto di persona è la vera astrazione metafisica, uno strumento da piegare a uso e consumo del più forte per attribuire o sottrarre diritti a bella posta.
Libertà di ammazzare? Certo che no, non vi si riconosce. E quando per giustificare la vostra cultura becera e utilitaristica tirate fuori 'sta boiata della persona accusando nel contempo gli altri di fare "metafisica", non si può fare a meno di ridervi in faccia per il clamoroso autogol.
Poveri stolti: umiliare la vostra strutturale incapacità di ragionamento, la vostra malafede, il vostro finto liberalismo settario, demagogico e autoritario, è uno dei miei passatempi preferiti. Proprio come lo sarebbe stato per Socrate. :)
Bernardo
Bernardo, tu non umili proprio nessuno, e al massimo te stesso. Di qua non passerete.
Federico... vedo che quando la propaganda smette di dettare finisci gli argomenti abbastanza facilmente.
Prendi un'altro brandello di Luca e sventolalo ancora un po'. Così Marco sarà felice ;)
Di qui non vogliamo passare.
Di qua non passerete.
E' arrivato Pietro Ammicca...:D
Coscioni, ora che è morto, mi fa pensare all'uomo assurdo di Albert Camus, descritto nel Mito di Sisifo e nell'Uomo in rivolta.
L'uomo assurdo assume verso la vita l'atteggiamento del condannato a morte(come nel Lo Straniero).
Cito da wikipedia
"L'uomo si scontra contro il muro dell'impenetrabilità della realtà, del significato intimo della stessa vita. Davanti al non-senso, all'assurdo, la domanda germina spontanea: ha senso vivere?"
"Come approcciare una vita assurda? Per Camus "essa sarà tanto meglia vissuta in quanto non avrà alcun senso". L'atteggiamento dell'uomo assurdo non è quello del suicida, ma del suo contrario: il condannato a morte. Egli ha in mano la libertà assurda, la libertà da ogni spiegazione, da ogni obiettivo."
"Qual è la nuova libertà, la libertà assurda? E' la libertà del domani, la non speranza, la mancanza di obiettivi, il disinteresse. Questo è il lato più tragico di Camus: potrebbe essere la disperazione. Eppure lui contrasta ciò: per lui non c'è disperazione, c'è il vivere per il gusto di vivere. Bruciare l'esistenza, come Mersault nella Morte Felice. Bruciare fin quando c'è legna: quantità al posto della qualità. Una sorta di mercificazione del vissuto? NO, è rivolta cosciente, rivolta senza nessuno scopo, senza presunzione di fecondità. "Nel mondo assurdo, il valore di una nozione o di una vita viene misurato in base alla sua infecondità". Questo aspetto è intrigante. E' la negazione dell'eternità, è l'atto che trova giustificazione solamente in se stesso, slegato dal futuro, dagli obiettivi, dalla logica della funzionalità, dall'interesse, dalla contingenza."
Ma qui sta il punto: Luca non voleva essere un uomo assurdo,che viveva per il gusto di vivere(nel suo caso è fin troppo evidente),senza obiettivi.Anzi,voleva essere il suo esatto contrario.
Ma la Chiesa e gli idolatri dell'embrione hanno provato a renderlo assurdo,in vita.
Sta a noi che viviamo e crediamo nelle sue battaglie restituire alla sua memoria quella non assurdità che lui disperatamente cercava,fino all'ultimo respiro.
A me, invece, è piaciuta anche la chiusura del post, densa di un involontario - ancorché consapevolissimo! - rigetto della selezione preimpianto. Meno male che non è morto da embrione, Luca. Meno male che c'è stato, sia per chi ha condiviso le sue idee e le sue battaglie e sia per chi, al contrario, le ha criticate anche duramente.
Ismael, il tuo commento merita risposta. Ho già avuto modo di scriverlo e spiegarlo meglio durante la campagna.
Se crediamo che una persona sia qualcosa di più del suo mero dato biologico, con l'analisi preimpianto i Luca, quel Luca lì o chiunque altro, sarebbero nati, ma sani.
Quindi solo bimbi sani.
Nessuno che rischi di diventare come Luca.
heil Jim!
sempre più in basso federico... :(
E comunque con la diagnosi preimpiantio i genitori di Luca avrebbero potuto decidere se farlo nascere o meno...
Non sarebbe nato lo stesso Luca ma sano.
Mistificatore ...
Federico, non perdere tempo con Bernardo: è una merda d'uomo. Poi quando ci vedremo a quattr'occhi ti racconto, ho preso notizie dettagliate, è un parassitucolo da quattro soldi. E comunque dai toni che usa stavolta è evidente che sia un altro di quelli che si sta cagando addosso di come monta la RnP.
(Malvino)
Robinik, non fai che sorprendermi. Non capisci davvero un cazzo, ogni volta meno di quanto mi aspetti.
Arriverà il dieci Aprile e poi questa marda di legge si cambierà.
Per forza
Jim rispondi in termini che se io usassi nel mio blog mi vedrei costretto a bannarmi da solo, i tuoi commentatori si dimostrano dei veri liberali tanto da voler abolire una legge condivisa dalla maggior parte del popolo italiano, peccato pessimo esempio di liberismo il vostro per esserne i portabandiera.
Ehilà, è giunto anche quel babbiardo di Malvino (che si emoziona come una "signovinella pallida" quando pavla in pubblico, mi dicono). :)
Eccerto!? La Rosa nel pugno monta, come la chiara dell'uovo. Poi ci facciamo le meringhe (se Giacinto non se la ingurgita tutta prima, durante un digiuno).
Siete delle macchiette, questo vi va riconosciuto. ;)
Bernardo
Queste macchiette, gentile Coso, archivieranno te e i catorci di oscurantismo della tua risma alla voce "poveracci che tardavano a capire". La storia ti masticherà, Coso, e farà fatica a digerirti. Scrivi, scrivi di più. In qualche fossile di file i posteri leggeranno le stronzate che vai scrivendo in giro di qua e di là, scuoteranno la testa e meraviglieranno. Dopo due minuti a stento ricorderanno che un Jimmomo ti cagava e cercava di spiegarti.
Ops, dimenticavo di firmare il fossile: Malvino.
Bernardo è l'eccezione che conferma la regola. Da buon cattolico per lui Coscioni non era e non può essere un eroe. Caso mai pensa che se la sarà pure meritata la malattia...
che tristezza!
Per Malvino il rinco:
Cevto, cevto, signovinella pallida, ma non balbettave tvoppo quando ti emozioni, mi vaccomando. :D
Per Martini:
Lasci perdere e legga ciò che ho scritto davvero su Coscioni invece di sparare idiozie. Tristi sono solo quelli che parlano a vanvera come lei.
Bernardo
Bernardo: Io sono un dis-graziato e sono una dis-grazia per la mia famiglia. Triste proprio no, anzi gaio!
Preferisco non commentare la battaglia degli epiteti, a cui purtroppo non si è sottratto nemmeno Jim (mi dispiace...).
Il mio commento è soltanto su una frase: "quando ammazzano un embrione".
Bè è normale non emozionarsi troppo, visto che l'embrione sta dentro le viscere di una donna, e quindi non ha (ancora) un volto o un'identità definita. Forse la madre si emozionerà.
Ma è anche normale emozionarsi per la morte di un proprio caro, e restare completamente indifferenti alla scomparsa di chi non si conosce.
O ancora: è normale emozionarsi per la morte eroica di un pompiere nel tentativo di salvare qualcuno, così come è normale non emozionarsi più di tanto per la morte nel sonno di un vecchietto di 95 anni.
Insomma, la frase, mi permetta di dirlo, era pretestuosa e talmente ovvia da renderla inutile.
Ovvia forse, ma inutile mica tanto, caro amico, visto che questi qua, oltre a non emozionarsi, gli embrioni umani (e non solo quelli) li vogliono pure ammazzare o usare come magazzini di pezzi di ricambio.
Mi dica: lei ha intenzione di andare in giro a sparare in testa ai vecchietti di 90 anni solo perché la loro morte non la emoziona? Mi faccia capire: se non c'è la lacrimuccia si può sparare? Dove lo ha letto? Nel "Manuale del killer"?
Il problema è che col giochino metafisico della "persona" certa gentaglia pensa di poter togliere diritti a quelli che non possono reclamarli, in nome, è ovvio, di concetti meravigliosi e grondanti retorica bontà civile come la libertà di ricerca, di cura, di guarigione, di coscienza. E' giocare sporco quando i diritti altrui non vengono riconosciuti solo perché non ci fanno comodo. Beh, se permette io mi faccio carico dei diritti e della libertà di chi dai diritti e dalla libertà arrogante di questa razza padrona è stato o rischia di essere chirurgicamente "terminato".
Bernardo
Bernardo, io infatti rispondevo alla frase di Jim, che secondo me era pretestuosa, ovvia, banale e quindi inutile nel contesto del suo ragionamento sulla morte di Luca Coscioni.
Non ho mai affermato che sia giusto uccidere nessuno, ed infatti la mia frase sull'emozione che può scaturire dalla morte di un'embrione si riferisce proprio al fatto che può essere paragonata a quella di un feto, di un bambino, di un adulto, di un anziano. Insomma, di un essere umano in tutte le tappe della propria vita.
Cioè: ci si può emozionare o meno per la morte di chiunque, a qualunque età, ma non è corretto affermare che se una morte non fa piangere allora chi se ne frega, che muoia pure, anzi lo aiutiamo noi. OK?
Ok. C'era un equivoco, chiedo scusa.
E' arrivato anche il nazista a commentare... con la solita classe :)
Tu Jim poi hai degli argomenti spiazzanti.
Non posso competere con te. Sei troppo ferrato (Ferrando sarebbe meglio) e documentato.
Mi arrendo.
Adesso torno a smettere di leggerti e mi rinchiudo nel mio blogghettino. Tra poco compie un anno... magari se mi impegno coltempo raggiungo il successo del tuo ;)
Rosicanti nel pugno :D
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