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Friday, October 13, 2006

Finalmente l'anima che ci vuole a destra: libertaria

Auguri di buon lavoro ai Riformatori Liberali per il loro incontro di sabato, al quale non potrò partecipare per altri impegni. Però mi sembra che finalmente abbiano centrato la ragione del loro ruolo nel centrodestra con l'appello per dargli «un'anima libertaria».

Finalmente, perché mi pare infatti che nelle precedenti uscite, a partire dall'ultima campagna elettorale fino a questa iniziativa, le loro voci si fossero più che altro sommate, quando non pericolosamente confuse, alle altre già presenti nel centrodestra. Hanno colto il nodo, che è la globalità dell'approccio anti-statalista, l'inscindibilità dei temi di libertà. E, infine, hanno indovinato la parola chiave: libertaria.

Un percorso ambizioso ma obbligato, se è vero che non gli sta bene il centrodestra com'è e ne vogliono uno diverso. Sarebbe anche il caso che abbandonassero quel filino d'astio che mantengono nei confronti dei loro compagni radicali, che troppo volte li fa apparire come avvocati d'ufficio di una coalizione che non ne ha bisogno, e che comprendessero che si tratta di "marciare divisi per colpire uniti" nell'introdurre pezzi di politica liberale nelle due articolazioni di una stessa realtà, partitocratica e oligarchica, e di legalità liberale nel nostro martoriato paese.

Come miglior "endorsement" gli è arrivato un fiducioso editoriale, al quale mi associo, di Giordano Bruno Guerri su il Giornale: «La destra che verrà».

5 comments:

Anonymous said...

ma io non credo che il futuro,se ci sarà,partito dei moderati assumerà i contorni descritti da un post di taradash che credo sia anche il tuo jimm e mi chiedo senza mai ricevere risposta perchè mai dovremmo diventere un mazzo enorme di rosapugnoni di destra

Anonymous said...

Dopo aver ascoltato Fini a Matrix ho il sospetto che per i riformatori liberali sarà davvero dura...

ciao Paolo :)

Anonymous said...

attenti ragazzi a non perdervi nel nominalismo ed a distaccarvi dalla realtà quotidiana delle persone...
di nomi e definizioni, di ismi vari non se ne può più a partire da destra e sinistra...

cercate di essere meno parolai ed assai più concreti!
altrimenti anche questo blog, come tantissimi altri, (compreso il mio, poi fallito per vacuità) popolati da bravi ex-studentelli introversi in cerca di giornalismo pensoso ed ambizioso, diventerà di una noia mortale come la politica delle chiacchiere o come quelle riunioni radicali in cui tutti, dopo aver udito il vate per un paio d'ore, non fanno altro che declinare e ripetere la lezioncina appena udita.

Anonymous said...

vero.

dopo tante invettive, gli osanna infine.

sarà dura ma ben vengano, così come sarà benecomato ogni minimo spiraglio di liberalità sparato dalla riva destra.

no perché, in questi lidi...di liberalità se ne vede poca o meglio, c'è pure, ma diffusa ed ondivaga...tra un accanimento sviscerato contro ogni tipo di...droga alla libertà di scelta sui referendum genetisti...da destra si ode un gran casino.

mentre l'unica cosa che serve è il coraggio.

ok però, destra in libertà.

io ci sto.

ciao.


io ero tzunami...

Anonymous said...

Il problema non è quello di dare un'anima libertaria al centrodestra (beati loro che credono di poter rendere quadrata la luna).

Il problema è quello di dare un'anima libertaria all'Italia.

I libertari dovrebbero stare a destra in economia, a sinistra sui diritti civili, e ondeggiare tra destra e sinistra in politica estera.

E tutto questo continuerà fino a quando non si riuscirà a riunire l'anima socialista in un blocco unico dai connotati moderni, cioè liberali. Perchè è questa l'unica forza politica capace di riunire le anime libertarie.

Ma sappiamo tutti che questo progetto è osteggiato da reazionari di ogni risma, a destra e a sinistra. Perchè una forza socialista e liberale in Italia potrebbe diventare una forza egemone.

I vari BDV sono solo diversivi funzionali all'affossamento di un grande progetto.

Saluti.