Pagine

Tuesday, October 24, 2006

Gli errori in Iraq screditano l'unica strategia valida

Dura ma seria requisitoria di Niall Ferguson sugli errori commessi dall'amministrazione Bush in Iraq. Unico dato che non mi trova d'accordo è quello demografico come fattore di potenza. Le campagne di "natalismo" non a caso hanno contraddistinto fascismi e oggi contraddistinguono islamo-fascismi.

Senz'altro esagerato, invece, osserva John Keegan, storico militare, il paragone fra Iraq e Vietnam.
Nel gennaio 1968, il totale delle perdite americane in Vietnam - militari uccisi, feriti o scomparsi - aveva raggiunto la cifra di 80 mila, e continuava a salire. I morti in combattimento e per altre cause erano più di 50 mila, di cui 36 mila erano stati uccisi durante azioni belliche. Le perdite in Iraq non raggiungono nemmeno lontanamente questi livelli. In una brutta settimana di Vietnam gli Usa potevano perdere 2 mila uomini. Dal 2003 le forze americane in Iraq non hanno mai subito più di 500 perdite al mese. D'altra parte, il numero delle vittime irachene del conflitto non è mai stato stabilito con certezza, ma non supera le 50 mila persone. In Vietnam in un qualunque anno di guerra il partito comunista del Nord mandava in battaglia nel Sud 200 mila giovani, di cui la maggioranza non tornava indietro. Quella del Vietnam è stata una delle guerre più vaste e costose della storia. La rivolta irachena assomiglia a uno dei tanti disordini coloniali delle storie degli imperi.
Le cifre sono ben diverse, ma il paragone potrebbe calzare per il cedimento del fronte interno.

In Iraq sono stati comunque commessi errori elementari che hanno fortemente screditato la strategia dell'esportazione della democrazia in Medio Oriente, l'unica che abbiamo. Forse si è ancora in tempo per correggerli, e non essere sconfitti, ma si deve fare in fretta e bisogna cacciare i responsabili. Di questi danni qualcuno dovrà pure rispondere, o no?

4 comments:

Anonymous said...

E' vero, o si va avanti fino in fondo, anche fuori dai confini iracheni, o la strategia USA va in bancarotta. A questo punto però s ideve ammettere che le ragioni del pragmatismo militare e strategico sorpassano le ragioni dell'idealismo...
Un caro saluto

Grendel said...

Guerre "limitate" portano solo a vittorie "limitate", ma forse si è ancora in tempo per cambiare rotta. Verso Clausewitz.

JimMomo said...

Sì grendel, credo che i termini della questione siano questi.

Anonymous said...

Sulla demografia non sono assolutamente daccordo.
I sudamericani colonizzano l'occidente...

I sudamericani non sono occidentali?

Argentini, brasiliani, uruguaiani, cileni... che sono ex-coloni ed ex-emigrati spagnoli, italiani, portoghesi, tedeschi sarebbero meno occidentali degli statunitensi?
L'Impero britannico è occidentale invece quello portoghese ed i suoi coloni no?

I messicani poi non sono sudamericani ma NORDAMERICANI.

C'è un'immensa ignoranza nei confronti dell'America del Sud, l'unica parte di Occidente al momento in espansione.