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Monday, October 09, 2006

Il problema sono i georgiani?

Inquietante la notizia secondo cui la polizia di Mosca avrebbe richiesto alle scuole di consegnare le liste degli scolari che hanno cognomi "georgiani". Lo ha riferito stamani il Moscow Times.

A seguito della crisi tra Russia e Georgia innescata dall'arresto di quattro ufficiali russi accusati di spionaggio, poi rilasciati, sembra che si stia scatenando una vera e propria caccia alle streghe. Sono 132 gli immigrati clandestini georgiani già rimpatriati a forza in aereo e s'intensificano le misure contro i georgiani di tutte le età e i settori, dai presunti criminali di piccola tacca ai boss mafiosi, dai profughi alle celebrità, fino ai bambini in età scolare.

Sull'ultima misura, il Moscow Times scrive che diverse scuole moscovite hanno ricevuto, fra giovedì e venerdì, l'ordine di fornire le liste degli studenti dai cognomi "georgiani", direttiva che giunge dal Ministero dell'Interno, secondo il quotidiano Kommersant.

La misura è stata ufficialmente disapprovata dal comune di Mosca, «tutti i bambini sono uguali a prescindere dall'etnia o dalla religione», ma Alexander Gavrilov, portavoce dell'assessorato all'Istruzione, ha ammesso che le scuole hanno effettivamente ricevuto la richiesta, anche se non avrebbero consegnato le liste. Gli insegnanti di due scuole georgiane nella capitale hanno dissuaso gli studenti dal recarsi in classe venerdì, racconta un sacerdote il cui figlio è un alunno della scuola numero 1331 vicino alla stazione della metropolitana di Novoslobodskaya.

Il Moscow Times ricorda che la polizia ha iniziato la settimana scorsa a compiere delle incursioni nelle attività di proprietà dei georgiani, cominciando dai casinò, poi proseguendo nei ristoranti. Ufficialmente è una campagna contro il crimine organizzato... Non solo per le risorse energetiche, gas e petrolio, la Georgia dipende ancora molto dalla Russia, ma anche per il commercio e per i trasferimenti di denaro (si stima intorno al miliardo di dollari) che arrivano dai circa 300 mila georgiani emigrati in Russia. La persecuzione dei georgiani che vivono in Russia avrebbe quindi effetti destabilizzanti sulla Georgia, costringendola ad atteggiamenti più miti nei confronti delle pretese di Mosca.

Fonte: Ansa

La guerra di Putin contro il presidente filo-occidentale Saakashvili e gli interessi della Georgia rischia di prendere una piega di stampo nazisovietica. Cosa fanno Europa e Stati Uniti, stanno a guardare in attesa passiva di una nuova "notte dei cristalli"?

7 comments:

Anonymous said...

Putin sta francamente esagerando. L'assassinio della Politovskaja è solo un tassello di un orrendo mosaico che, come dici bene tu, puzza di autoritarismo. Eppure tutto tace. Chirac lo elogia come grande democratico, Silvio e Romano si contendono la sua amicizia, Schroeder è diventato suo dipendente... e l'Europa si genuflette allo Zar. Il tutto mentre certi blogger si disperano per non aver premuto loro il grilletto. (Non faccio nomi perché qualcuno potrebbe leggere questo commento dopo pranzo, si sa mai).

Saluti

Anonymous said...

No il problema non sono i georgiani. Ovviamente.

Nella crisi tra Georgia e Russia le colpe sono da distribuirsi in parti uguali. A Mosca l'azione della polizia nelle scuole, non ordinata dal Cremlino, ricorda altri tempi. E' vero. Putin non c'entra, qualche funzionario un po' nazista sí. Il problema razzismo é grave, in Russia e non riguarda soltanto i georgiani. Altro grave capitolo é l'antisemitismo. Ma questa non é sede. I problemi tra Russia e Georgia sono un capitolo che riguarda le relazioni biliaterali.

In Georgia il problema rimane sempre Saakashvili. Per il Paese stesso, innanzitutto. Poi per tutte le altre questioni internazionali. I poveri georgiani, come popolo, non c'entrano niente (piú che provocatorio, il titolo mi sembra abbastanza stupido), come in Cecenia i poveri ceceni sono quelli in mezzo.

Se arrivano le sanzioni in Corea del Nord il problema non sono i coreani o se la Nato é in Afganistan il problema non sono gli afgani.

Hermes said...

Con tutto il rispetto tra il difficile a credersi (= la polizia russa che cerca di prevenire atti di intolleranza) e il ridicolo (=la milizia si preparerebbe a atti di pulizia etnica?), mi permetto di scegliere il primo.
Sul razzismo di stato poi se volete potete andare a parlarne con il Console Generale Russo di Genova, mia recente conoscenza, che ha un bellissimo e tipicissimo cognome georgiano...
In ultimo, inviterei tutti gli esperti di "democrazia" a investigare sul controllo della stampa e della propaganda operato dal loro beniamino Saakhashvili, o sul trattamento che è riservato ai partiti di opposizione in Georgia. O alle percentuali che prende alle elezioni: roba che neanche Stalin.
Ma quella è Democrazia, diamine!
Si, certo...
Ma l'avete mai sentito parlare, Saakashvili? Io credo di no, perchè sennò vi vergognereste di quello che scrivete... Saakashvili è un guerrafondaio pseudo-nazista che ha preso il potere con un colpo di stato e qui ancora vi gingillate con idiozie tipo "filo-occidentale"?
Con filo-occidentali a quel modo allora potevamo tenerci amico Saddam... ma via!

In ultimo, non posso non notare l'ironia delle fonti di stampa: apparentemente si possono trarre notizie contro Putin dalla stampa russa. Va a finire che era come il "regime" di Berlusconi in Italia...

JimMomo said...

Il titolo sarà anche stupido, ma mi pare che per qualcuno i georgiani (e i ceceni) sono un problema.

Anonymous said...

putin è un folle girovago europeo. dovremmo scendere anche noi in piazza per la libertà russa (oh, peccato che prima dovremmo scendere per quella italiana) . Alice

Anonymous said...

All'occidente basta che la Russia sia un buon partner commerciale, non c'è un rapporto di stretta necessità tra economia di mercato (ammeso che in Russia esista) e libertà civili, uno Stato può benissimo essere economicamente in crescita pur rimandendo autoritario (la Cina, ad esempio). Nessuno farà davvero nulla di decisivo per la democrazia reale in Russia, almeno dall'esterno

Anonymous said...

spero che bombardino Tbilisi, dei fottuti banditi georgiani non ce ne fotte un cazzo noi dobbiamo scaldarci e di sicuro gli americano non ci danno il loro petrolio...