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Tuesday, June 21, 2005

Alla base sempre la tentazione dello Stato etico

Insomma, quanti erano alla manifestazione contro il matrimonio gay a Madrid? 200 mila o 700 mila? Come sempre, la battaglia si combatte anche a colpi di cifre, ma il colpo d'occhio di strade e piazze piene era impressionante. Degno di nota, ma non molto notata, l'assenza dell'ex premier Aznar e del leader attuale del Partito Popolare. Popolare (e liberale) Aznar.

Sulla legge che omologa il matrimonio gay a quello tradizionale la penso come 1972:
«Quel che è importante e preoccupante, secondo noi, è l'elemento omologazione che una norma del genere introduce, la sua pretesa di riscrivere la realtà secondo uno schema ideologico arbitrario: nel momento in cui, invece di riconoscere la differenza, decido di eliminarla non solo non contribuisco all'affermazione di un diritto ma pongo le basi per l'annichilimento dello stesso...

La Spagna di Zpaz non è il paradiso dei diritti delle minoranze. E' il trionfo di un conformismo che, per ragioni di immagine, ci stanno vendendo come progresso».
Quella di Zapatero è una concezione della legge identica, anche se di segno opposto, a quella che per esempio ha ispirato qui da noi la legge 40 sulla fecondazione assistita: l'uso autoritario del diritto per imporre un'etica condivisa, per plasmare un'etica sociale a dispetto di realtà culturali diverse.

Della «porcheria», in senso ironico, dei matrimoni omosessuali, ne ha parlato domenica scorsa all'Assemblea dei Mille Marco Pannella:
«Personalmente anche per rivendicare la ricchezza della novità, non sono mai stato d'accordo sul diritto al matrimonio, il matrimonio ha una sua dimensione storica che è quella».
Altra cosa è voler riconoscere delle forme familiari più ampie nel diritto di famiglia, anche forme di convivenza fondate sull'amicizia, e quindi sull'amore, come i conventi.

1 comment:

Anonymous said...

Suvvià... :-)

h.