«All'interno della Casa delle Libertà è necessario lavorare perché l'anima libertaria, liberale e riformista sia sempre rappresentata». Parole di Chiara Moroni (Forza Italia), socialista, che ha firmato l'appello promosso dai Riformatori Liberali di Benedetto Della Vedova. «Insieme bisogna lavorare per dare voce e rappresentanza alle istanze libertarie, sono molto più di quanto si possa pensare gli elettori delle CDL che si riconoscono in queste posizioni».
Lavorare ad aggregare sugli obiettivi, mi raccomando, non sui contenitori. I primi rendono necessari i secondi, come strumenti, non viceversa. Alla «terza (e tersa) area» si può lavorare da sponde diverse.
Tra gli altri firmatari Vittorio Feltri, Giordano Bruno Guerri, Alessandro Cecchi Paone, Filippo Facci, Arturo Gismondi ed il direttore dell'Opinione Diaconale.
10 comments:
Mi sono andato ad ascoltare lo scontro verbale tra Cap e Pan che oggi va tanto sui giornali.
Molto ombelicale, ma certo sentire Pan che accusa Cap di interpretazioni psicologiche del suo agire e del suo dire, proprio lui che l'anno scorso al Congresso liquidò alla sovietica Tombolini con il famoso "OMNIA MUNDA?"...
Beh l'anno scorso c'eravamo entrambe.
Quest'anno col cavolo!
voler "normalizzare" i poli del nostro sistema, riformandoli dall'internom sì. ma scompaginarli cercando una terza area temo che, per quanto nobile come intento, sia velletario anch'esso.
Terza area non come soggetto politico, dicevo qui: http://jimmomo.blogspot.com/2006/10/e-ancora-il-momento-dei-contenuti-non.html
ciao
per i liberali non c'è proprio spazio, nè tanto meno ci sono o ci saranno voti. Questo è il Paese dei non volenterosi, altroché! E' un Paese cristallizzato, senza futuro decente.
Chiara Moroni chi ? quella che capeggiava la rivolta dei farmacisti (solo i proprietari, beninteso) che lottavano per tenere l'esclusiva dell'aspirina per potersi comprare la quarta villa al mare ? ma per favore...
chiara moroni si lascia comprensibilimente influenzare, nella sua attività politica, da notevoli traumi emotivi, anche se questo, naturalmente, non giustifica di per sé i suoi errori politici.
sulla terza area, avevo letto anche il post che mi hai segnalato ora, e non dico che le componenti a cui tu e malvino vi riferite non siano realmente presenti e non siano terreno fertile per iniziative politiche... ma di qui a diventare motore di una politica organica di riforme, secondo me, ce ne passa.
ho letto l'appello...uhm...ok,ok...dove si firma? e diamola 'sta benedetta anima libertaria a questa destra incompiuta...a patto di non ricadere negli errori di sempre, quelli storici direi.
con un certo formalismo, infatti, devo rilevare che il problema non è la moroni o chi per lei; il problema non risiede in coloro che saranno, semmai dovesse accadere, gli artefici del progetto. il problema è il progetto stesso. l'ordine economico di stampo capitalista, infatti, è animato da una coerenza logica che prescinde da ogni legge positiva; dico questo perché è provato, in italia è storia, che tanto il capitalismo da un lato quanto l'organizzazione degli interessi dall'altro, praticamente hanno commesso gli stessi "illogici" errori ( dal mio punto di vista, non certo dal loro ) poiché seppur da fronti diversi, hanno perseguito fini analoghi: assicurarsi stabili rapporti con le masse attraverso l'organizzazione da un lato del capitale e dall'altro, del lavoro e per l'effetto, deresponsabilizzare i singoli individui i quali, soffocati dagli interessi generali, avendo concluso - a loro spese - che come singoli non contano più un caxxo, per sopravvivere e difendersi dalla realtà che li circonda ( una realtà nei fatti relegata allo stretto binomio capitale-lavoro ), sono stati costretti loro malgrado a chiedere i mezzi di sostentamento e difesa alla stessa realta dalla quale ( oggi ) vogliono difendersi ovvero, tanto all'ordine economico quanto all'organizzazione degli interessi. con un pizzico di sadismo, nel porre in essere - con profitto - i propri intenti, il "capitale" ed il "lavoro" si sono pure serviti di strumenti simili quali la concentrazione delle forze, la concorenza anestetizzata, l'eccesso di funzionarismo ed il monumentale irrigidimento burocratico che attanaglia il nostro paese; questi aspetti deteriori e deleteri del "sistema" sono il pane quotidiano dei cittadini comuni, cioè noi.
ed è qui che risiede il punto dolente della questione, tanto per i giuristi quanto per i politici, come pure per i semplici sottoscrittori di manifesti, che saremmo sempre noi ( sudditi? ): accertato, infatti, che il "sistema" è cresciuto sino ad impadronirsi dello stato, sino a prendere ed a dettare le decisioni politiche, accertato che il "sistema" si nutre di sé stesso e che quindi, non è la singola specificita di un individuo a fornire linfa ad esso o a potergliela negare, né lo fanno la finzione di una personalità o tantomeno una delega di potere, accertato tutto questo, io, nel mio stronzo piccolo mi chiedo: chi difenderà l'individuo ( cioè "io", me ) dalle comunioni contrattuali di interessi che lo circondano? chi di conseguenza difenderà la comunità statale ( che è una somma di "io", noi ), dalle pressioni che giungono dal "capitale" e dal "lavoro", per essere imposte, infine, alla collettività medesima...che sarremmo sempre voi ed io, noi?
per quello che mi riguarda, fino ad ora non ho trovato risposte esaurienti a queste semplici domande, tantomeno sono riuscito ad identificarmi compiutamente in una visione-azione politica che mi rappresenti, degna di essere qualificata come tale senza riserve alcune poiché votata a dare risposte concrete e, soprattutto, soluzioni semplici, con benefici erga omnes nella libertà di ciascuno; surrogati sì, a destra ed a sinistra, in alto ed in basso, al centro o alle estremità più remote: tutti oracoli di delphi. nella pochezza della scelta, io mi sono buttato sulla riva destra, più affine alla mia natura; forse sara stato perché io...non sono uno dei migliori, piuttosto il peggiore!
ben venga, comunque, questo manifesto-appello; solo di una cosa vorrei garanzia, pia illusione: a proposito degli errori di cui parlavo prima, gradirei che questa nuova ( ma neanche tanto ) visione della società capitalistica del 21° secolo, così come ci è proposta nell'appello testé letto, non sia forgiata a mò di icona, riducendosi quasi a rinnovata agostiniana città di dio; a leggere l'appello, infatti, sembra che si voglia arrivare alla realizzazione di una comunione di intenti dai confini larghi, larghissimi, quasi effimeri direi, una mediazione oltre il tempo e la natura stessa delle cose, dei singoli individui.
io, personalmente, dico basta a tutte le chimere; e comunque, nonostante tutto dico sì, proviamo a dare un'anima libertaria a questa quasi destra.
non solo al manifesto, però.
diversamente, questo esperimento di democrazia finirà con l'identificarsi anche esso, con la dottrina della classe politica al potere.
le appena passate esequie ( R.I.P. ) della rosa nel pugno...dovrebbero averci insegnato qualcosa, o no?!?
amen.
ciao.
io ero tzunami...
Lavorare... sì, ecco, andassero a lavorare, per una volta in vita loro...
La "debile" Chiara Moroni non si è mai risollevata dallo choc, il povero Vittorio Feltri, capo dell'agente Betulla, ha dichiarato di votare AN, il povero Filippo Facci è servo di Berlusconi, il povero Nicholas Farrell è un filofascista dichiarato, e così potremmo continuare con il povero Diaconale, ecc. Ma che banda di smandrappati cialtroni psicolabili e criptofascetti è quella che supporta il manifesto di Della Vedova?
Il geraarchetto rosso (neanche tanto cripto) ha parlato...
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