Inizia così un intervento, su Notizie Radicali di oggi, di Alberto Mingardi, dell'Istituto Bruno Leoni, rivolto agli amici radicali.
Sia Emma Bonino che Daniele Capezzone, riconosce, hanno saputo fare da «lievito nella discussione pubblica, negli ultimi mesi, ricaricando una per una le cartucce delle "battaglie radicali" sul fronte dell'economia. Si sono messi di traverso alle più demagogiche pulsioni della maggioranza di cui pure, lealmente, fanno parte, si sono attivati come interlocutori ragionevoli del mondo del business, hanno cominciato a coagularsi attorno una ristretta ma significativa cintura di forze intellettuali affini al progetto di una società con meno Stato e più mercato, meno regole e più libertà, meno burocrazia e più impresa. E lo hanno saputo fare essendo l'esatto contrario dell'impoliticismo da cui è stato affetto chi quelle idee le ha brandite da destra...»
«E ora?», si chiede Mingardi. Vanno bene i contenuti, ma «prima o poi anche il problema del contenitore s'impone». E se i radicali sono «stranieri in terra straniera sia a destra che a sinistra»? Seguono un bel po' di domande da un milione di dollari ciascuna delle quali allude a un diverso scenario:
«La loro attuale e casuale collocazione è destinata a durare oppure no? E se il condominio è il centro sinistra, ha proprio senso starci in un duplex con Boselli? Ancora: l'esperimento del gruppo dei volenterosi che cos'è stato? Un embrione di "piccola coalizione" dei riformisti? La prova provata che ormai i partiti servono solo per arrivarci, in Parlamento, ma una volta che vi si è entrati sono altre realtà i più opportuni "aggregatori" di idee? Un semino gettato per terra da cui potrebbe germogliare una nuova forza politica, che rastrelli persone ragionevoli in ambo gli schieramenti?»Forse è ora che «l'arcipelago radicale» si dia una maggiore «strutturazione». Forse una «diaspora», forse la «cultura politica radicale è destinata a diluirsi un poco», contaminandosi con il «liberalismo classico di stampo anglosassone», o forse «torneranno i temi della libertà del corpo».
«Fatto sta - conclude Mingardi - che oggi un liberista in Italia non può che essere contento della presenza radicale in Parlamento. Che essa sia all'interno del centro-sinistra e non del centro-destra, significa poco per chi ha più a cuore i "contenuti" dei "contenitori", e comunque garantisce margini di libertà che a parti invertite sarebbero stati impensabili. E' più facile puntellare le disordinate pulsioni antistataliste del centro-destra, o "dare un'anima liberista" al centro-sinistra? Sono battaglie da disperati l'una e l'altra, ma per fortuna c'è chi le combatte».
Già, e ora? Ora l'alternativa! si direbbe a voler seguitare il discorso cominciato lo scorso anno, quando al Congresso di Radicali italiani lo sfondo recitava "L'alternanza per l'alternativa", sancendo l'avvio del progetto della Rosa nel Pugno e il sostegno all'alternanza prodiana strumentale alla conquista di nuovi spazi e speranze per l'alternativa liberale.
Da «ultimi giapponesi dell'utopia prodiana» constatiamo oggi che l'utopia (d'altronde il parlare dall'inizio di "utopia" era a ragion veduta) non si sta realizzando. Da una parte, Berlusconi «era necessario che smettesse, fosse solo per una pausa». Ed è bene ricordare che «s'è accorto che i radicali esistevano solo dopo aver perso». D'altra parte, «Prodi è stato capace di fare peggio di Berlusconi, finora... ha sbagliato tutto: con lucida determinazione e insistenza». Dalla Finanziaria dirigista, statalista e classista, alla politica estera di sostegno a tutte le dittature, a 360°, dalla Russia al Venezuela, fino alla Cina. Dalla mancata calendarizzazione di pacs, eutanasia e legge 40, al caso dell'esclusione degli otto senatori eletti.
Il centrodestra e il centrosinistra si saldano in un blocco trasversale di statalismo etico ed economico, che si fonda sul magistero morale e sociale delle due Chiese, come ci ha ricordato Biagio de Giovanni, cattolica e comunista, che perpetuano nella società italiana una ben radicata concezione hegeliana dello Stato come suprema sintesi del popolo e spirito della sua storia. Scompare l'individuo, scompare la comunità, scompare il mercato dei beni e delle idee.
Parrebbe, prendiamo in prestito le parole di Castaldi, che ormai siano «impossibili anche le alternanze: il furto di democrazia, la svendita del principio di laicità dello stato, l'offesa al diritto – sono trasversali. E non si capisce cosa si aspetti a trarne le conseguenze».
CONTINUA
6 comments:
de profundis...
Appunto, le conseguenze... PERCHE' NON VENGONO TRATTE?
a PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SI INDOVINA... disse un tale che la sapeva lunghissima; e GRATTA GRATTA SOTTO VIEN SEMPRE FUORI LA ROBA.... disse un altro, assai più rispettabile, che aveva una vista molto acuta.
Io sono un ex iscritto ai Radicali Italiani, ex fan di Capezzone come tanti altri, ho votato con molta perplessità ed un bel po' di illusione consolatoria la RNP.
Ho anche provato, invano, a dare un contributo di idee ai RI e finchè Pannella non si è schierato contro in modo insultante quelle idee sembravano avere un certo seguito.
Dire che mi senta amareggiato e tradito è un eufemismo.
E queste poche righe non sono uno psicodramma ma una denuncia.
Sono un lavoratore autonomo, vero outsider ancora a 45 anni, coniugato con prole. Sono onesto fino all'inverosimile. Fatturo tutto, tutto quanto sempre, per educazione familiare all'integrità morale personale. Non riesco a cambiare la mia onestà. E non voglio tradirmi.
Sono in affitto a più di 600 euro al mese.
Con questo Governo mi sono già trovato un paio di volte in rosso sul c/c professionale in poco meno di due mesi.
Per rientrare nello studio del mio settore non mi scarico le spese di carburante perchè altrimenti passo allo scaglione superiore anche se non ho realmente fatto quei ricavi che sono stabiliti.
Adesso so che verranno inaspriti gli studi suddetti. E sono molto preoccupato. Ed anche incazzato.
Dentro di me so benissimo di essere un liberale al 100%, ma non sono più rappresentato da alcuno. E conosco benissimo le difficoltà storiche del pensiero liberale in Italia. Al momento sono fortissimamente invogliato a votare Forza Italia, nonostante tutto e tutti. Per difesa.
Concludo: vorrei, per trasparenza vera ed integrale, conoscere il voto di ogni deputato radicale e di quelli della RNP su ciascun provvedimento fiscale, emendamento, legge finanziaria.
Mi pare il minimo in termini di vera chiarezza per confrontare le parole con i fatti concreti che influiscono così pesantemente sulla vita quotidiana.
Te lo chiedo perchè sei membro ascoltato della Direzione di RI.
Grazie.
"ascoltato"?
Be' non sopravvalutarmi.
;-)
Posso comprendere la tua amarezza e su questo blog si dà ampio spazio alla "questione sociale" che denunci.
Quanto alla chiarezza, il voto dei deputati è pubblico. In particolare su radioradicale.it puoi ritrovare ogni legge, ogni emendamento, ogni dichiarazione di voto. Vale per tutti, però.
Grazie della risposta. Ma è proprio guardando dove indichi che si nota l'afonia parlamentare incredibile dei Radicali e della RNP.
E la verità espressa da Ernesto Rossi sembra attagliarsi perfettamente alla situazione delle finanze radicali... Ed è questo che difende Pannella.
anonimo, ti sono solidale...quasi la stessa situazione, tranne i figli e la tessera ( di nessun partito )!!!
visti i paventati inasprimenti sugli studi di settore, la prossima volta converrà che sia io stesso a chiedere l'accertamento fiscale se non dovessi rientrarvi!!!
giusto per dimostrare ai posteri la incongruità di tale accanimento fiscale.
ciao.
io ero tzunami...
dalle considerazioni di remember si può ricavare che "evadere le tasse" -per autodifesa- è un reato, mentre "votare Forza Italia" no.
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