Il Governo ha trovato un accordo con le due corporazioni: sindacati e Confindustria. La Camera dei Fasci e delle Corporazioni riunita oggi ha stabilito che dovranno trasferire il Tfr inoptato all'Inps solo le aziende con più di 50 dipendenti. Solo che a quel punto il versamento riguarderà il 100% delle somme accantonate, e non solo il 50% come previsto in precedenza.
Una misura se possibile peggiore di quella di partenza. Penalizza infatti la crescita dimensionale delle imprese e vengono private di liquidità quelle che più si sono impegnate, crescendo, nella competizione globale. Insomma, si disincentivano le imprese proprio a quei processi di crescita che più servirebbero all'economia italiana per essere competitiva.
La grande maggioranza delle imprese e degli occupati rimane così esclusa, prevede Giuliano Cazzola, e quindi le entrate diminuiranno di parecchio. A fronte delle minori entrate, si arreca un danno consistente al sistema produttivo, aggiungendo un ulteriore vincolo, oltre al famigerato art. 18, all'ingrandirsi dell'impresa e alla crescita dell'occupazione. L'impresa che volesse superare quota 50 saprà che dovrà privarsi di un'importante risorsa di autofinanziamento e si guarderà bene dall'assumere il 51° dipendente.
Anche la tassazione dei rendimenti finanziari portata al 20%, avverte Cazzola, danneggia la previdenza complementare. Oggi questi sono tassati all'11,5%. Questo vuol dire che le prestazioni pensionistiche dei fondi integrativi saranno minori.
Con il trasferimento dei Tfr all'Inps, inoltre, lo Stato pratica una politica contraddittoria e dannosa a lungo termine: se, infatti, avrebbe tutto l'interesse a che i lavoratori traferiscano il Tfr sui fondi integrativi, mostra invece l'opposto interesse, per finanziare i fondi dell'Inps, ma più probabilmente per alleggerire il buco oggi. Ma qualcuno sospetta che quel trasferimento serva in realtà ai sindacati, per quando saranno pronti ad aprire essi stessi dei fondi pensione. In ogni caso una politica irresponsabile fatta sulla pelle delle imprese, oggi, e dei lavoratori, domani.
Il centrodestra, comprensibilmente dopo il ricorso alla fiducia sulla Finanziaria, sembra orientato a scendere in piazza. Ma ciò non farà che blindare ulteriormente la maggioranza. Invece, una coraggiosa e seria, ma certo meno vistosa, iniziativa parlamentare potrebbe aprire importanti contraddizioni nella maggioranza e ottenere risultati concreti.
10 comments:
Un'azienda con 50 dipendenti risparmia un bel po' di soldi grazie alla riduzione del cuneo fiscale e ha di sicuro la forza economica per farsi prestare dalle banche i soldi persi con il TFR, ad un ottimo tasso. Il provvedimento resta finanza creativa di pessimo livello ma perlomeno così salva le piccole imprese.
Ciao! Bellissimo blog. Anche il mio parla di politica, se ti va di linkarlo io farò subito altrettanto.
A presto e complimenti
http://alessios4.blogspot.com
ROTFL! Camera dei Fasci e delle Corporazioni! :-D
A me sembra polemica veramente acida, sterile e gratuita, "fasci e corporazioni".
Meriterebbe un altro Berlusconi, va.
Ottima riflessione.
Mi domando come mai nessuno promuovi una modifica alla legge, non sulle cifre, ma sulle modalità.
L'ho proposto qua... http://ettoregonzaga.blogspot.com/2006/10/esproprio-al-proletario.html
Credo che valga di più che il 50%, 100%, 50 dipendeneti, ed altro...
"Il centrodestra, comprensibilmente dopo il ricorso alla fiducia sulla Finanziaria, sembra orientato a scendere in piazza. Ma ciò non farà che blindare ulteriormente la maggioranza. Invece, una coraggiosa e seria, ma certo meno vistosa, iniziativa parlamentare potrebbe aprire importanti contraddizioni nella maggioranza e ottenere risultati concreti". Ecco, io però vorrei capire perchè mai, avendo questi presentato una finanziaria raccapricciante che fa schifo praticamente a tutti, la Cdl dovrebbe offrire una stampella per migliorarla anziché lasciare che l'Unione ne paghi le conseguenze con gli elettori. La Cdl dico, mica Follini o l'Udc, ché loro eventualmente li capisco.
Con il "tanto peggio tanto meglio" si hanno vittorie di Pirro.
Il problema vero è che se la CdL dovesse davvero elaborare un emendamento qualificante, in grado di apportare una modifica sostanziale in accordo con la maggioranza, si aprirebbero vistose crepe.
Dall'intenveto di Armani (AN) di questa mattina alla Camera: "... Ribadisco quindi: se lo Stato avesse avuto tutti questi soldi, avrebbe potuto rinazionalizzare, ma i soldi non ci sono, tant'è vero che ha dovuto inventarsi quello che si inventò Mussolini con la guerra di Etiopia, ovvero il trasferimento del TFR all'INPS. Nel corso di un'audizione, ho citato al ministro Padoa Schioppa il libro di Felice Guarneri, Battaglie economiche tra le due grandi guerre, primo volume, in cui si dice che le rendite capitalizzate dell'INA, l'Istituto nazionale delle assicurazioni, inventato da Giolitti, il grande Giovanni Giolitti. era una misura imbecille, perché, dopo, quelle rendite non sono più state restituite, tanto é vero che, dopo le successive guerre, quella di Spagna e la seconda guerra mondiale, si è dovuti passare alla ripartizione.
Adesso che il numero di giovani che entrano nel mercato del lavoro è di gran lunga minore al numero dei vecchi che ne escono, dobbiamo tornare alla capitalizzazione e, proprio per questo, abbiamo inventato il terzo pilastro, quello della previdenza integrativa. Voglio concludere dicendo, quindi, che siamo contrarissimi e vi aspetteremo sulla riva del fiume, dove passeranno i cadaveri di questi interventi di finanziari.
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Un commento un po' troppo idealistico che ho sentito circa la ridestinazione del TFR era che era anche un modo per proteggere i lavoratori: se l'azienda fallisce addio TFR.
L'accordo cancella questa ipotesi: è certo più probabile che fallisca un'azienda con meno di 50 addetti (a cui il TFR resta) che una con più. Per cui l'idea che sia una manovra a favore dei lavoratori è negata.
ma il problema tfr rimane quello del "debito" nelle aziende "credito" nel governo.inoltre l'accordo sul tfr non aggiusta un granchè visto che le aziende con 49d sono la maggioranza lasciarle fuori significherà una drastica riduzione della assunzioni.con ricaduta economica.insomma mi sembra un'apertura ulteriore di credito verso questo governo da parte di confindustria soprattutto che non mi sembra meritata tanto + che la base la pensa diversamente.
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