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Friday, June 16, 2006

Come l'Europa tradisce le nuove generazioni

Impietosa inchiesta di Newsweek sui sistemi scolastici e universitari europei: «... sotto-finanziati, antiquati e super-burocratizzati, stanno rovinando una nuova generazione».

La Sapienza, con i suoi 150 mila iscritti, viene presa a massimo esempio negativo, ma non si salva nessuno dei sistemi europei, con l'eccezione della Gran Bretagna.

Le università europee, rispetto agli iscritti, «producono troppo pochi laureati e spesso con competenze sorpassate». Altro che «equità sociale», ciò che si realizza è proprio diseguaglianza e discriminazione, persino razziale, con gravi deficit di integrazione.

Gli abbandoni raggiungono «la spaventosa percentuale del 60% nelle università italiane», con un'«incredibile spreco di talento, tempo e risorse». «L'Italia è uno dei molti paesi che non ha alcun sistema di test e valutazione, così non c'è modo di sapere come ciascun istituto stia funzionando».

Ogni riforma di questi obsoleti sistemi «è stata bloccata a lungo da una combinazione di ideologia e di desiderio di nascondere la testa sotto la sabbia».

«Nessuno di questi paesi sta compiendo un dibattito strategico su dove vogliono trovarsi fra 10 dieci anni», commenta Andreas Schleicher, dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo. «Né sembrano voler affrontare le vere cause della malattia. Senza cambiamenti, il futuro dell'Europa sarà davvero tetro», conclude l'inchiesta.

2 comments:

Ottavio said...

Gira e rigira si arriva sempre allo stesso punto, sburocratizzazione e meritocrazia, parole che in Italia fanno rabbrividire gran parte dei dipendenti statali, in particolare quelli dell'apparato universitario che si sentono un'elite intoccabile e che sembra quasi "facciano dono" dell'"istruzione" più per buon cuore che per dovere.

Unknown said...

Alla luce di ciò, perchè tu e il tuo partito siete in una coalizione che difende la burocratizzazione, condanna la meritocrazia e avversa la riforma Moratti?