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Tuesday, June 27, 2006

Niente di nuovo sulle armi di Saddam

«Abbiamo rinvenuto armi di distruzione di massa in Iraq, armi chimiche», ha detto il senatore repubblicano Rick Santorum durante una conferenza stampa organizzata rapidamente nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso. Leggendo da una sezione declassificata di un rapporto stilato dal Centro Nazionale di Intelligence sul territorio, una unità di intelligence del Pentagono, Santorum ha reso noto che «dal 2003 le forze della coalizione hanno recuperato circa 500 munizioni contenenti gas mustard degradato o sarin. Nonostante molti sforzi fatti per localizzare e distruggere le munizioni chimiche pre-Prima Guerra del Golfo, delle munizioni chimiche cariche e scariche esistono ancora».

Niente "smoking gun", insomma. Si ritiene infatti che le armi scoperte siano state fabbricate prima del '91 e quindi non rappresentino la prova di un programma di armi di distruzione di massa attivo negli anni '90. Però dimostrano che Saddam mentiva quando sosteneva che tutte le armi erano state distrutte.

L'amministrazione ha infatti ritenuto di non dare risalto alla scoperta di queste armi. Le munizioni chimiche, secondo quanto afferma un funzionario del Pentagono, non erano in condizioni di essere utilizzate, semmai - suggerisce il rapporto - alcune potevano essere messe sul mercato nero per essere usate fuori dall'Iraq. E' lo stesso funzionario a chiarire che «non si tratta delle armi di distruzione di massa che questo paese (gli Stati Uniti, n.d.r.) e il resto del mondo credevano che l'Iraq avesse e per le quali siamo entrati in guerra».

Fred Barnes, del Weekly Standard, già autore di un'approfondita analisi dei ritrovamenti di armi in Iraq, ricorda che «dai colloqui avuti dagli ispettori con gli scienziati che lavoravano per Saddam è emerso che i programmi di riarmo potevano però essere riesumati rapidamente ed è proprio ciò che Saddam aveva programmato di fare dal momento in cui le sanzioni contro l'Iraq fossero state abolite». L'amministrazione non ha voluto fare un caso di questi ritrovamenti. Forse per non alimentare un dibattito, sulle armi di distruzione di massa, che non andrebbe comunque a suo favore.

Certo, «non erano queste le armi cui ci riferivamo quando parlavamo di armi di distruzione di massa e che furono una delle giustificazioni per invadere l'Iraq. Tuttavia, esse sono armi di distruzione di massa e ora sappiamo che Saddam mentì riguardo ad esse». E questo è «significativo». Barnes trova quindi «insensata la resistenza dell'amministrazione a rilasciare qualsiasi documento classificato dall'Iraq».

Non hanno trovato tutto ciò che dicevano e che pensavano ci fosse, ma hanno trovato comunque abbastanza da poter smentire quanti sostengono che di armi di distruzione di massa non ce n'erano.

1 comment:

Ottavio said...

Qualche arma c'era, ma anche non ve ne fossero state? Ho tre domande che mi rigirano in testa per chiunque avesse tempo e voglia per rispondere:

1. Perchè Saddam non l'hanno mandato a casa dopo la prima guerra del golfo?

2. Veramente l'Iraq di oggi starebbe meglio con Saddam anzichè con gli americani e gli inglesi? No, perchè c'è tanta gente che lo sostiene.

3.Vale la pena fare una guerra per rovesciare un regime dittatoriale e sanguinario? In tal caso suggerirei di iniziare dall'Africa, che sembra quasi non esista.