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Tuesday, June 20, 2006

Malvino si racconta

«... perdindirindina, sono nato in un Paese storicamente scosceso, dove non puoi posare un aggettivo in un posto che subito ti scivola verso valle»

I blogger cominciano ad intervistarsi tra di loro. Potrebbe essere un brutto segno. Voglia di autoreferenzialità, ma - Dio mio! - quella è sempre esistita nei blogger. La vanità è componente essenziale del bloggare e sembra che ogni piattaforma te ne regali un po' all'atto dell'iscrizione. Hanno cominciato i tocquevillers in un modo per la verità un po' troppo autocelebrativo e "gruppettaro".

Li ha esplicitamente imitati Mirko Morini, Butirrometro. Un po' per sfotterli, certo, ma dovrà pure ammettere che il format gli è piaciuto.

A Butirrometro il merito di aver fatto conoscere alla blogosfera uno dei blog più discussi: Malvino. Rischiando di apparire banale, direi che o lo si ama, o lo si odia. Malvino è una lettura indispensabile nella blogosfera, e chi pensa che scriva "solo" di Chiesa e Ferrara s'inganna. Conoscere di persona il titolare è un dono. Sa di genuino e, un po' come diceva Montanelli dei radicali, di bucato. Ma ecco l'intervista, di cui riposto un breve passaggio.

«... penso che in varia misura l'attività di blogger sia sempre un po' alienante – che, insomma, quello che scrive sia sempre un altro da sé. Di quanta salute mentale si possa godere, sarà sempre necessario trovare un sollievo dallo stress della scrittura pubblica: chi in un modo, chi in un altro, si fa ricorso alla controfigura, un Io narrante (o, quel che è peggio, recitante) che non c'entra un beneamato cazzo col blogger Tal dei Tali, contabile in una fabbrica semiabusiva di scarpe, balbuziente, strabico, con fastidiosa ragade anale – lui, il blogger, quello che nella blogosfera è un sandinista molto sexy o un San Giorgio contro i medici abortisti o un Sergio Romano preciso-sputato o un folletto beffardo o una reliquia di onestà intellettuale o una Zia Kelly, che conosce bene quanto è torbido il mondo e ci sciacqua dentro le ciglia finte quando torna dal bukkake. Voglio dire, caro Mirko: usare Malvino invece di Castaldi mi sembra il minimo. Io non sono assolutamente Malvino quando spengo il pc».

3 comments:

Carlo said...

Caro Federico ho scoperto il tuo blog questa sera,complimenti,bello ed interessante.Anche se siamo diversamente orientati politicamente,diciamo che io sto' nella sinistra libertaria dalla fine degli anni 60,ho trovato nei tuoi post moltissime idee interessanti e degne della massima attenzione.Su chi siano realmente i bloggers e quanto ci sia di narcisistico a rileggersi"sul giornale"sono perfettamente d'accordo che la realtà sia un'altra cosa.Io nel mio blog appaio un po' comunista vecchia maniera ma è un vezzo romantico,non ideologico,più di immagine che di sostanza,in realtà ho sempre amto di più i ribelli che i rivoluzionari:più Nestor Makno che Lenin.
Un saluto,comunque,libertario
Carlo
http://carlo-carlo.blogspot.com/

JimMomo said...

Grazie. Anche pensando a ciò che sicuramente ci divide, ho letto con piacere un commento garbato come il tuo.

Mi definisco anch'io libertario, ma credo con non poche differenze con il tuo definirti "libertario".

Qui troverai post liberisti, "amerikani", laicisti, antiproibizionisti.

ciao

Anonymous said...

Malvino e Butirro, due angioletti.
Ahahaha va mi sono divertita :).