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Sunday, March 11, 2007

I cattolici potrebbero rimpiangere le libertà che combattono

Paola Binetti può fare, del suo corpo, ciò che meglio crede: «libero cilicio in libero stato», proclamano Manconi e Boraschi in un interessante articolo su l'Unità.
«Siamo con Paola Binetti. E per quale motivo dovrebbero apparirci socialmente accettabili le diete più estenuanti e i patimenti della chirurgia estetica e non le pratiche (fisicamente forse meno mortificanti) di taluni credenti?»
Tuttavia, i due sollevano leciti interrogativi alla Binetti:
«Non crede che in molti, moltissimi casi (come in quello di Piergiorgio Welby) la volontà di fuggire il dolore abbia la stessa dignita morale della sua volonta di accettarlo? Non crede che se e lecito per un credente sottoporre il proprio corpo a sofferenze "gratuite", debba essere lecito, per chiunque altro, rifiutare altre parimenti gratuite sofferenze?»
Giustamente di fronte a chi si scandalizza per l'uso del cilicio i cattolici insorgono: "Chi siete voi per giudicare?" Tuttavia, osservano Manconi e Boraschi, c'è una contraddizione «stridente»:
«I credenti si appellano a quel principio di sovranità sul proprio corpo per rivendicare un loro diritto e una loro libertà; si appellano a un principio che, fatta salva questa circostanza, combattono ogni giorno in materia di libertà di cura, di maternita consapevole, di politica sulle droghe, di riconoscimento del valore delle scelte sessuali e relazionali della
persona».
Insieme a Manconi e a Bagnasco assicuriamo: «Per quanto ci riguarda non avranno mai di che preoccuparsi: il loro cilicio non ci interessa - vivremmo tutti meglio se ciascuno si facesse i cilici suoi - Pure, diamo a quei credenti un modesto consiglio: attenti, se la battaglia (...) che avete avviato contro molte libertà personali conducesse davvero a un controllo della sfera pubblica sulle libertà individuali, un giorno qualcuno, per una strana eterogenesi dei fini, potrebbe contestarvi l'uso di qualsivoglia ruvida corda di peli di capra, cinta sulla coscia o dove più vi pare. E, allora, dovrete augurarvi che qualche radicale senza Dio, qualche liberale illuminato, qualche sincero democratico corra in vostro aluto, a difendere la vostra libertà di credenti».

1 comment:

Anonymous said...

Stiamo scherzando, vero?
Sapevo che la scuola italiana e' allo sfascio ma francamente vedere degli intellettuali (?) che comparano pere ad ornitorinchi e' meglio delle Iene.
Mah, ci dovrebbe almeno essere una lieve connessione logica quando si introduce un confronto.
Pensavo che Manconi c'arrivasse.
Paragonare gli enormi problemi, morali, giuridici, politici che pone l'eutanasia (anche in paesi non cattolici) con l'uso del cilicio (quanti cattolici in Italia lo usano, poi? Io non ne conosco, sara' che non frequento la Binetti...), non e' nemmeno uno strumento politico e' proprio solo una stupidaggine. Persin difficile star seri...