Mentre Prodi tornava alle Camere per ottenere la fiducia, andava in scena un nuovo episodio del dirigismo "amico" del Professore, con un intervento a "gamba tesa" nella partita europea dell'energia. Mercoledì Enel ha acquistato il 9,99% di Endesa, impresa spagnola, il giorno successivo un altro 7%, con l'obiettivo di arrivare alla soglia del 25%, oltre la quale scatta l'obbligo di lanciare un'offerta pubblica di acquisto (Opa).
Considerando la natura pubblica dell'Enel e il recente incontro tra Prodi e Zapatero, il sospetto è che dietro l'operazione ci sia il tentativo dei governi italiano e spagnolo di fermare il colosso dell'energia tedesco Eon, che a sua volta ha lanciato un'Opa su Endesa. Non potendo impedirlo, perché sarebbe un'interferenza sul mercato contraria alle regole comunitarie, Zapatero si fa aiutare dall'amico Prodi. I due si sono recentemente incontrati, probabilmente non per discutere di matrimonio gay e "Dico".
La stampa economica internazionale si preoccupa per questo ulteriore interventismo politico. Per il Wall Street Journal, «i colloqui tra Prodi e Zapatero e la tempistica sollevano molti sospetti» sulle reali intenzioni di Enel. Se è vero, prosegue il quotidiano, che «i piani europei di aprire i settori protetti alla concorrenza hanno prodotto accordi transfrontalieri, quanto sta accadendo ora solleva interrogativi sulla possibilità che questi processi siano guidati non dal mercato ma dalla politica».
Stessa deduzione da parte del Financial Times: si ha la «percezione di manovre politiche dietro le quinte» e tocca a Enel smentirle. Enel «ha tutto il diritto di comprare una parte di Endesa, ma ci sono molti elementi che fanno pensare a qualche coinvolgimento politico: il fatto che la mossa di Enel sia stata svelata in anticipo al governo italiano» e che sia avvenuta dopo l'incontro tra i premier a Ibiza.
«E' importante - scrive il quotidiano finanziario - smentire che i leader nazionali siano entrati nella battaglia per la conquista di Endesa. Gli interventi della politica in un'impresa che dovrebbe essere governata dagli interessi degli azionisti danneggiano innanzitutto gli investimenti, e li danneggiano in entrambi i paesi, in Spagna e in Italia».
Sempre tra Prodi e Zapatero, inoltre, sembrano passare anche le soluzioni per i nodi Telefonica-Telecom e Autostrade-Abertis. L'impatto sul mercato italiano dell'operazione di Enel in Spagna è la probabile indipendenza dalla società madre di Endesa Italia, terza società elettrica del paese. Gli spagnoli, che oggi la controllano con l'80%, la lascerebbero agli italiani di Asm, oggi al 20%. Riguardo ai tedeschi, chi di protezionismo ferisce, di protezionismo perisce, si potrebbe dire.
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