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Sunday, March 11, 2007

Afghanistan. Si avvicina l'ora di responsabilità altre e alte

Angelo Panebianco individua oggi sul Corriere le due questioni centrali, ma ovviamente eluse, del dibattito sulla missione in Afghanistan: 1) «Vogliamo impedire la vittoria talebana?»; 2) «Vogliamo fare sopravvivere la Nato?»

La prima delle due domande si fonda su pericoli fin troppo evidenti. La seconda ha forse bisogno di ulteriori specificazioni:
«Potrebbe la Nato sopravvivere a una sconfitta in Afghanistan? E, a maggior ragione, potrebbe sopravvivere se nella sconfitta risultasse determinante il gioco di "scaricabarile" di fatto praticato dai principali Paesi europeo-continentali, Francia, Germania, Italia, Spagna, ai danni degli altri alleati? Come può rimanere in piedi un'alleanza militare nella quale solo alcuni, nell'emergenza, sono chiamati a combattere e a morire mentre altri, dicendo no alle richieste d'aiuto, rimangono a presidiare le retrovie? I suddetti Paesi europeo-occidentali dovranno porsi il problema, nei prossimi giorni e settimane, se siano interessati a vedere morire la Nato in Afghanistan e, in caso affermativo, con che cosa intendano sostituirla».
Nella maggioranza di governo ci sono alcune componenti che non temono né la vittoria talebana, né un possibile tramonto della Nato. «Difficilmente una missione di guerra può essere condotta con successo in tali circostanze», osserva Panebianco. E' ciò che abbiamo cercato di sottolineare in un precedente post, richiamando il governo alle sue responsabilità nei confronti non della propria parte politica, ma di tutto il paese: non può dirsi statista chi di fronte a questa realtà rincorre l'alleato Diliberto e volta le spalle all'alleato Blair. Uomini di governo seri chiamerebbero domani stesso i leader delle opposizioni, il Capo dello Stato, annunciando l'intenzione di farsi da parte per consentire il formarsi di un governo in grado di inviare più soldati e mezzi in Afghanistan e di renderli del tutto operativi.

E' ciò che ipotizza anche Panebianco: se in Afghanistan «le cose volgeranno al peggio», un esecutivo di «larghe intese» potrebbe rivelarsi necessario non solo per una nuova legge elettorale, ma per «affrontare ben più drammatiche questioni». Insomma, sta per suonare l'ora di responsabilità altre e alte.

1 comment:

Anonymous said...

Quello di Panebianco è l'ennesimo fervorino del Corsera a nome della cupola che pensava di governare l'Italia per procura, da quando l'Unione NON HA VINTO COME DOVEVA le elezioni, sulla necessità di allargare la maggioranza, senza consegnare il paese a Berlusconi col voto: tutti gli argomenti sono buoni, la legge elettorale, l'Afghanistan...
Io democraticamente lo spernacchio e col cul faccio pure trombetta.