«Russia senza Putin»; «Libertà»; «Abbasso il potere corrotto». Questi alcuni slogan della marcia anti-Putin di ieri a San Pietroburgo, chiamata «the march of those who disagree». In 5 mila hanno sfidato il divieto delle autorità, manifestando pacificamente fino alla mitica Prospettiva Nevsky, prima di essere caricati e dispersi dagli agenti anti-sommossa. Duecento arresti (fra cui quello dello scrittore Limonov, leader della coalizione di opposizione "Altra Russia"), fanno sapere gli organizzatori, guidati dal campione di scacchi Kasparov e dall'ex premier Kasyanov.
Nei giorni scorsi il partito liberale Yabloko era stato escluso da elezioni regionali, bando che secondo gli oppositori fa parte di un disegno del Cremlino per silenziare il dissenso in vista delle elezioni presidenziali.
L'orizzonte della democrazia si allontana sempre più dalla Russia di Putin, ma c'è ancora qualcuno disposto a dire "No" alla deriva autoritaria putiniana, solo che l'Occidente ancora non se n'è accorto. Sveglia!
1 comment:
Le tante arie che si danno gli europei benpensanti sono intrise di... gas.
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