Anche Vladimir Putin ha voluto partecipare, a modo suo, alla festa per i cinquant'anni dei Trattati di Roma, rivendicando in un lungo intervento pubblicato su la Repubblica il contributo della Russia all'Europa di oggi. Dal punto di vista storico e culturale, certamente, i rapporti sono plurisecolari, anche se nel '900 il contributo, se c'è stato, è stato malgrado la Russia. Nel senso che certo anche la minaccia sovietica ha spinto i paesi dell'Europa occidentale ad integrarsi.
Quella della Russia a favore di un'Unione europea «autorevole e influente» nel mondo è un'«opzione» forte, spiega oggi il presidente russo, forse anche per fugare i sospetti di chi vede nella Russia un attore che gioca invece sulle divisioni dei partner europei. «Lo sviluppo dei rapporti con l'Ue è una scelta di principio per la Russia», ribadisce, anche se «nel prossimo futuro» non si tratta né di aderire né di sottoscrivere alcun tipo di associazione. La formula che Putin predilige è quella del «partenariato strategico» e a Prodi, ormai isolato anche in Europa continentale, rimane solo l'amico russo: «A questo proposito mi piace la formula dei rapporti tra la Russia e l'Unione Europea, enunciata una volta da Romano Prodi: "Tutto tranne le istituzioni"».
«Costruendo oggi uno Stato sovrano e democratico, noi condividiamo pienamente quei valori e principi di base che compongono la percezione del mondo da parte della maggior parte degli europei», afferma Putin. Peccato che giusto ieri il suo potere in Russia è tornato a mostrare il suo vero volto.
Decine, forse centinaia di oppositori sono stati arrestati mentre manifestavano pacificamente in piazza, nel centro di Novgorod. La manifestazione era stata organizzata da "Quelli che dissentono", il cartello che raggruppa diverse sigle dell'opposizione al regime guidato, tra gli altri, dal campione di schacchi Kasparov.
2 comments:
dovendo scegliere preferisco il berluska putiniano al prodino putiniano.
è perfetta continuità questa, ma prodi è davvero inaccettabile.
Putin ha anche appena organizzato una nuova Agenzia per il controllo attento di televisione, giornali, e... Internet. La Russia di Vladimir assomiglia sempre più alla Cina.
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