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Thursday, April 21, 2005

Cubi e cattedrali

George Weigel, teologo conservatore americano nonché biografo di Wojtyla, ha pubblicato negli Stati Uniti "The Cube and the Cathedral ­ Europe, America and politics without Gods". Il seguito ideale, in chiave religiosa del «dibattito avviato da Robert Kagan sugli europei-che-vengono-da-Venere e gli americani-che-arrivano-da-Marte», spiega Christian Rocca su Il Foglio: ciò che divide Europa e America, è la tesi del libro è che «l'America crede in Dio, l'Europa no». Weigel si spiega con la metafora della Cattedrale e del Cubo. Una volta c'era la Cattedrale (Notre Dame), ora c'è il Cubo (la grande arca della Defense) «a rappresentare il passato, il presente e il futuro dell'Europa». La prima «il simbolo dei 1500 anni di civilizzazione cristiana dell'Europa inopinatamente cancellati dalla nuova Costituzione dell'Unione», il secondo «il monumento ai diritti dell'uomo e alla laicità voluto da François Mitterrand e che oggi rappresenta l'umanesimo laico e la voglia di modernità dell'Europa».
«L'Europa è un continente debole, molle, in crisi d'identità, in difficoltà economica, che non fa figli, che sta letteralmente morendo. L'America, invece, cresce e prospera proprio perché crede che la morale religiosa sia alla base della propria civilizzazione e, soprattutto, perché pensa che senza Dio non ci possa essere una vera politica centrata sul bene comune né un'autentica difesa della libertà.
(...)
La tesi di Weigel è che l'illuminismo non sia stato un superamento completo della tradizione cristiana. Anche perché, avverte Weigel, senza una dimensione religiosa l'impegno per la libertà umana risulta attenuato, debole, vago. Gli europei credono nella libertà e nella democrazia, ma non fino a mettere in gioco il proprio sistema di vita nel caso altrove, come in Jugoslavia o in medio oriente, ci sia la necessità di difendere quei valori».
C'è molto su cui tornare a riflettere.

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