Thursday, April 21, 2005
Tocqueville l'americano
Giorni fa su Il Foglio l'articolo di Christian Rocca ci ricordava che «Tocqueville è tuttora amatissimo in America. Forse è l'unico francese che qui goda di buona fama». E qualcuno ha deciso di ripercorrere le sue orme. E' il connazionale Bernard-Henry Lévy, «un convinto anti antiamericano», reclutato dalla rivista The Atlantic Monthly, che «ha attraversato l'oceano per provare a spiegare agli americani, ma anche al resto del mondo, che cosa davvero sia e come funzioni la democrazia in America». Il suo reportage consta di «70 mila parole, circa 400 mila battute, ovvero materiale buono a riempire un libro di 250 pagine» e verrà pubblicato in cinque puntate. Racconta che "aggredito" per nulla da un poliziotto del Michigan, riusciva a commuoverlo solo citando Tocqueville. Chissà che ne pensa a man?
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4 comments:
a.man. non crede che Lévy sia stato aggredito "per nulla" da un poliziotto dal Michigam. Tra un filosofo francese antiamericano e un cop americano antifrancese, a.man. sceglie sempre il secondo, istintivamente. a.man. dunque non crede neppure alla favoletta di Tocqueville-calmante per poliziotti esagitati. Ad a.man., però, con il passare del tempo, il nome TocqueVille piace sempre di più. Anche se questo non gli impedirebbe certo di usare la sua mazza da baseball contro Lévy e tre/quarti della redazione dell'Atlantic Monthly :)
ovviamente a.man. intendeva Michigan, perché il Michigam (ancora) non esiste :)
il poliziotto (buono) del michigan forse nonsa chi è tocqueville, ma non ne ha bisogno. vive la pratica di un'antica democrazia, non gli serve sognarla sui libri
a.man., tra le altre cose, è anche un lettore frettoloso che ha scambiato "anti antiamericano" con "antiamericano". per questo motivo a.man. non eserciterà l'autorità indiscussa della sua mazza da baseball nei confronti di Lévy, riservandosi però il diritto di farlo nei confronti di (gran parte) dei redattori dell'Atlantic Monthly.
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