Per Marco Pannella, il sapore di una vecchia polemica:
«Visto che conoscevo le abitudini comunitarie, diverse da quelle nostrane - ricorda il leader radicale - segnalai a Barroso le inchieste in cui era coinvolto Catone. Adesso, da garantista, visto che c'è la presunzione di innocenza, aspetto di vedere se i processi in cui è coinvolto produrranno qualche novità. Seguirò le vicende di Catone dopo il referendum. Tanto, com'è noto, io non mi fermo nemmeno d'estate». Una caparbietà ai limiti dell'ingratitudine [ma stavolta ineccepibile]. E pensare che Catone, nel luglio del 2002, sollecitò dalle colonne della Discussione la nomina di Pannella a senatore a vita: «Siamo stati suoi avversari, ampiamente ricambiati - scriveva il "professore" - ma gli riconosciamo la buona fede, un amore autentico per il paese e per la democrazia».
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