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Tuesday, April 19, 2005

Berlusconi si smarca dall'angolo

Ecco come è andata. Prima di tutto Berlusconi ha dovuto abituarsi all'idea di poter mettere fine anticipatamente alla legislatura. Non voler accettare questo rischio era la maggiore arma in mano ai centristi. Un pugile chiuso all'angolo. Tutto sommato l'umiliazione, l'ulteriore logoramento di immagine che i centristi e An gli avevano preparato con le dimissioni e il Berlusconi-bis, sarebbero stati ripagati con il record di legislatura. M giorno dopo giorno, con il lavorìo ai fianchi di Ferrara e Pisanu, il pugile si è convinto che il prezzo era troppo alto.

E siamo al colpo di teatro di ieri. Tratta, negozia, fa credere, chiede assicurazioni, fa firmare, tutti sono sicuri, allargano le maglie e invece il Cav. si smarca dall'angolo in cui si trovava costretto. Certo, la crisi è al buio, ma Berlusconi, accettando il rischio di elezioni anticipate, si è rialzato prima dei 10 sec. e potrebbe ancora farla franca per ko degli alleati.

A questo punto il premier va in Parlamento cercando di convincere i centristi ma con il coltello dalla parte del manico: se Follini ritira l'appoggio al governo - cambiando idea rispetto alla lettera in cui assicurava lealtà all'alleanza in cambio del Berlusconi-bis - allora si va a elezioni anticipate, ma come accadde a Prodi con Rifondazione Comunista, sarà l'Udc responsabile della caduta del governo. Se invece l'Udc si impegnasse a sostenere un nuovo governo, Berlusconi essendo ancora in carica non dovrebbe chiedere nemmeno il voto e dovrebbe solo avviare le trattative per un nuovo esecutivo. Ma si sa, le crisi sono al buio e tutto può ancora accadere, anche che i centristi schivino il colpo.
Il retroscena di Francesco Verderami, Corriere della Sera

I desideri inconfessabili di Follini (Il Foglio):
«Quando in apparenza non si sa che cosa si vuole, vuol dire che si vuole qualcosa che è meglio non far sapere».

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