Si tratta di un caso molto diverso da quello di Terri Schiavo, che riposa in pace da ieri. Eluana Englaro è in stato vegetativo permanente senza aspettativa di miglioramento dal 1992. Non c'è testamento biologico, la nostra legislazione non lo prevede ancora. Ma il padre chiede di «smetterla con un inutile accanimento terapeutico, soprattutto di rispettare la volontà di mia figlia espressa prima di quel maledetto giorno» dell'incidente stradale. La volontà di Eluana quindi è stata chiaramente espressa e, seppure non accertabile direttamente, tutti sono concordi su questa testimonianza.
Di stasera la pronuncia della Procura della Cassazione, contraria alla richiesta di staccare il sondino che alimenta Eluana, già respinta quattro volte: due dal Tribunale di Lecco e due dalla Corte d'Appello di Milano. E nulla fa ben sperare sulla decisione della Suprema Corte. Corriere della Sera; Ansa; RadioRadicale.it
Nel caso di Terri avevamo una volontà controversa e dei giudici chiamati a intervenire in una lite tra i familiari tragicamente divisi. Qui in Italia peggio, una volontà espressa i cui testimoni nessuno contesta, familiari concordi, ma giudici che invadono la sfera delle coscienze individuali, in una scelta supportata in questo caso da pareri sia medici (Commissione Veronesi, 2001), che religiosi (Pastorale della salute, 1995; "Considerazioni etiche sull'eutanasia", di monsignor Elio Sgreccia e Juan De Dios Vial Correa: «E' lecito, in coscienza, prendere la decisione di rinunciare a trattamenti che procurerebbero soltanto un prolungamento precario e penoso della vita», ledendo così la «dignità umana»).
Da un punto di vista liberale, premesso che la decisione dovrebbe sempre essere privata, e non pubblica, il problema centrale rimane l'accertamento della manifestazione di volontà; in mancanza di questo, se c'è univocità delle testimonianze la scelta può rimanere in ambiti individuali e rispondere alle singole coscienze, mentre solo qualora, come nel caso Schiavo, questa univocità manchi, occorre l'intervento dei giudici.
Avremo occasione per riflettere e dibattere anche su questo caso, per soppesare tesi e argomenti alla ricerca di vie d'uscita il più possibile umane.
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