Pagine

Saturday, March 03, 2007

La sinistra di mezzo

La crisi è della sinistra riformista, che si ostina a voler governare con chi si oppone alle riforme in nome del tabù dell'"unità". Ne è convinto anche Luca Ricolfi, che da questa crisi distingue "tre sinistre".

Quella estremista, massimalista, ma che lui preferisce chiamare radcon, ossia "radicalmente conservatrice", anti-americana e anti-moderna; la sinistra liberale, modernizzatrice, per un "radicale cambiamento" fatto di "liberalizzazioni, concorrenza, meritocrazia, competitività, abbassamento delle aliquote, federalismo fiscale, flessibilità, ammortizzatori sociali, riforma del Welfare". Questa sinistra "è uscita piuttosto malconcia dalla crisi del governo Prodi, non ha ottenuto alcuna garanzia di un'inversione di tendenza né nei mesi scorsi né nell'ultima crisi di governo. Di questa sconfitta, finora, hanno preso pubblicamente atto solo Nicola Rossi (che si è dimesso dai Ds intorno a Capodanno) e Daniele Capezzone (che ieri si è rifiutato di votare la fiducia al nuovo governo Prodi)".

In mezzo c'è la "terza sinistra", la sinistra cosiddetta "sinistra riformista": "Qual è la cifra della terza sinistra, della sinistra che conta? A me pare... che alla lunga la sinistra riformista si sia data un'unica e fatale missione: tenere unito lo schieramento di sinistra, a qualsiasi costo. E che in questo titanico sforzo abbia smarrito la sua via, il senso delle cose da fare, la percezione del tempo che passa. La sinistra riformista, assennata, prudente, democratica, parla come la sinistra modernizzatrice e agisce come quella conservatrice. Vorrebbe cambiare l'Italia, ma pensa di poterlo fare solo assieme a chi ha paura del cambiamento. È per questo che i suoi discorsi, le sue formule astratte, i suoi sofismi verbali suonano velleitari, o irrimediabilmente insinceri".

5 comments:

Anonymous said...

In poche parole, l'unica conclusione può esser questa: se la sinistra dai tre volti è divisa ed in crisi come sempre da che si parla di sinistra, allora, è meglio che stia all'opposizione perchè il nostro paese non può permettersela una cosa così al governo.
Magari dopo 15 anni di opposizione qualcosa cambierà in meglio da quelle parti come successe al labour party durante il tatcherismo... chissà!?

Anonymous said...

Sinistra di mezzo?

Esiste ancora una Sinistra?

Io non la vedo,pur sforzandomu.

Forse, dovrò acquistaere un microscopio...
No,meglio un telescopio!

Christina Crawford

Anonymous said...

Io continuo a chiedermi il perchè il teorema verissimo di E.Rossi sulla "robba" venga applicato con grande linearità al Vaticano, alla politica, alla confindustria, alle corporazioni, a Putin, a Bush, al sindacato, al calcio, alla malasanità, al declino sociale e culturale del nostro Paese, ecc ecc ecc ...
ma non venga mai neppure lontanamente preso in considerazione, vero e proprio inspiegabile tabù, per spiegare il coerente comportamento dei pannelliani in questo Parlamento.

Nessuno dice che vogliano mettersi i soldi in tasca a livello personale, ma che il fattore robba, magari per il partito e le idee (chissà), è l'elemento determinante le tante alibi e le dichiarazioni, in apparenza sconcertanti, ma coerenti e spiegabili nella chiave robba, di questi parlamentari e del loro capo carismatico.

Per favore, togliamoci tutti le fette di prosciutto dagli occhi!!!

Anonymous said...

sì...trina ed una.

ma soprattutto...una.

considerando la genesi storica della sinistra italiana che, seppur individuata - dall'autore - in tre voci didascaliche, è e rimane intimamente uguale a sé stessa ( cioè, al vecchio partitocomunistaitaliano ) e, pertanto, una cosa sola...un noto aforisma di giampaolo pansa può servire a riassumere l'essenza dell'univoco sentimento politico che pervade la variopinta sinistra italiana ( qui sì veramente forte ed unita perché una sola...o sòla??? ): << tutti i partiti mentono, ma qualcuno di più. il pci però ha sempre mentito >>.

aggiungo io...anche quando si ripropone sotto mentite spoglie ed in mille e più rivoli.

è vero, infatti, purtroppo anche oggi, che l'azione politica dei variopinti partiti "di sinistra" rimane ancorata al binomio menzogna&opportunismo.

la sinistra c.d. radcon pratica l'opportunismo del ricatto dei numeri mentre le altre presunte sinistre, la liberale e la riformista ( ma ricordiamoci sempre il cespite comune )...praticano l'opportunismo delle lobby più potenti, bancarie e non.

la menzogna e l'opportunismo, dunque, sono il veleno di cui si nutre la sinistra italiana.

anche quella che ostinatamente si vuole presentare "liberale" e/o "riformista"...non fosse altro perché altrimenti...non mi spiego proprio come si sia arrivati, partendo da un modello parasovietico ad un modello...similamerikano.

e soprattutto, con quale disinvoltura e candore!!!

non me lo spiego, vieppiù, proprio tenendo conto della distinzione proposta in foggia di trimurti...specie quando la paragono alla finanziaria approvata ed alla precaria stabilità delle forze(?) che hanno approvato la legge più importante di un governo che voglia dirsi tale.


ciao.


io ero tzunami...

Anonymous said...

tzunà!

ti meravigli ancora di "come si sia arrivati, partendo da un modello parasovietico ad un modello...similamerikano.
e soprattutto, con quale disinvoltura e candore!!!"

Ma questo è il ritratto sputato del Sindaco buono... per tutte le stagioni!!!