Dunque, Silvio Sircana, in una lettera pubblicata oggi su La Stampa, giura di non aver mai saputo nulla delle foto che lo ritraggono fermo in auto mentre avvicina un trans su un marciapiede di Roma.
Eppure, foto di ben sette mesi fa furono comprate per la spropositata cifra, fuori mercato, di 100mila euro da Oggi, settimanale Rcs e, pare, «gelosamente chiuse in un plico sigillato con la ceralacca custodito nella cassaforte dell'ufficio legale del gruppo». Eppure, dalla prima ritrattazione (poi contro-ritrattata) del fotografo all'intervento censorio, e ad sircanam, del Garante per la privacy, è sembrato esserci un tentativo di insabbiamento.
L'interesse pubblico dell'esistenza di questi scatti non sta certo nelle abitudini sessuali di Sircana, ma nella sua ricattabilità come stretto collaboratore del presidente del Consiglio, la figura incaricata di esprimere le posizioni ufficiali di Prodi e, da qualche giorno, dell'intero Governo. Dunque, a questo punto, non ci interessa sapere cosa accadde quella sera, se è stato ricattato o meno, ma a) perché un gruppo editoriale guidato da un amministratore delegato come Perricone, vicino a Prodi, snodo importante per alleanze bancarie e industriali anch'esse vicine al presidente del Consiglio ha ritenuto di seppellire quelle foto e b) chi ha tentato di imbavagliare la stampa.
Foglio e Riformista, tra ieri e oggi, hanno ipotizzato che sullo sfondo della disputa su queste foto ci sia un nuovo episodio della partita, giocata tra gruppi di potere che intrecciano assieme banche, impresa e politica, che va dall'assalto al Corriere, al caso Fassino-Consorte, quindi Bnl-Unipol, dalla crisi di Telecom e dal piano Rovati fino ad oggi. E se il Corriere torna a parlare di intercettazioni, con due righe non passate certo inosservate che fanno riferimento a «due inedite telefonate» tra Consorte e D'Alema, allora noi da qui diciamo: pubblicare, e pubblicare tutto, perché è il solo modo in cui ciò che è noto a un'oligarchia di mille sia conosciuto a un milione e più di cittadini.
1 comment:
lo scandalo non è che sircana sia un...ornitologo latente...
lo scandalo è che sono stati fatti i nomi di nani, ballerine, calciatori, cantanti, veline, culine, tettine, tronisti, troniste e troi...ste.
ma nessun alfiere del "diritto alla riservatezza" s'è scagliato contro niente e nessuno.
poi, arriva un portavoce qualsiasi che va a puttane...trans...bisex...bondage...fetish...e succede il putiferio!
schiavi della rcs che per ossequio al potere...veramente "forte"...comprano sottobanco le foto in questione e le imboscano per salvare il culo al portavoce di prima ed al suo stronzissimo boss di turno, del quale porge agli astanti...traducendolo e rendendolo comprensibile...il di lui flebile tono afono.
garanti della privacy che senza indugio...dopo sonni incantevoli in lussuosi asili insonorizzati, si svegliano di colpo con un sussulto e rivestendosi d'orgoglio...usano il potere che ricordano di avere...per imbavagliare la stampa in nome del diritto.
sì, il diritto dei gruppi di pressione.
con grande infamia della perfida stampa...specie quella considerata nemica.
pubblici ministeri con i soliti...deliri di onnipotenza.
vabbè...ma questa non è una novità...l'essere completamente deresponsabilizzati di fronte al mondo...induce anche a deliri peggiori.
sircana, dunque, è solo uno specchietto per le allodole.
al limite un uomo vizioso e lascivo e magari...un poco mentitore ma solo per...salvare il culo alla voce portata...e siccome voglio essere buono, un poco pure per pudore.
chissà poi quanto gli aveva chiesto il trans...che poi...in verità sembrava messo/a meglio di quello/a che s'è ingroppato un noto rampollo italiota...
ornitologia latente libera!!!
...ma pure la stampa...finalmente tale.
ciao.
io ero tzunami...
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