Al Cremlino la concentrazione sfiora il 100%. I "cekisti" «hanno in mano tutto»: l'esercito, la polizia, l'economia.
«I due fedelissimi del presidente, Viktor Ivanov e Igor Sechin - principali consiglieri e capofila del clan dei "siloviki", i falchi dei servizi e dell'esercito - guidano anche le maggiori aziende nazionali... Valery Golubev, pedigree Kgb talmente puro che nella sua biografia dal 1971 al 1991 c'è uno spazio bianco, è appena diventato vicepresidente di Gazprom, il 17simo uomo dei servizi nella dirigenza del colosso energetico».Sono "cekisti" «nuovi», «non disprezzano il denaro», spiega la Zafesova. «Appartengono a quella generazione che, come Putin stesso racconta nella sua biografia, non credevano più nel comunismo, e che si sono trovati la carriera troncata sul più bello dalla fine del regime». Dal passato «hanno incorporato nel Dna la diffidenza verso l'Occidente, la nostalgia nazionalista per la Grande Russia, l'amore per i metodi spicci, come nei casi di Khodorkovsky o di Litvinenko».
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