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Thursday, January 11, 2007

Pannella non si renda complice dello «scippo»

Capezzone e Pannella all'ultimo congresso di Radicali italianiMentre Pannella, la maggior parte dei radicali, Radio Radicale, sono tutti impegnati a far sembrare quella che stringono nel pugno una rosa e non un crisantemo, Capezzone conduce solitario la battaglia per l'approvazione dell'unica legge "radicale" che ha una qualche chance di passare: "Sette giorni per un'impresa".

Quanto ampio è il fossato che separa oggi Pannella da Capezzone lo vedremo questo pomeriggio. Ciò che dirà e non dirà Pannella, le questioni che solleverà e quelle che invece lascerà in tasca, segneranno in modo molto profondo anche il futuro del rapporto tra Capezzone e i radicali.

Stamattina l'ex segretario di Radicali italiani è intervenuto su Radio Radicale - esordendo con una punta di sarcasmo sulla lunga serie di interviste sulla Rosa nel Pungo che hanno intasato il notiziario della mattina («interferirò solo per due minuti nell'interessante dibattito che state proponendo, ma forse con una cosa che ha una sua attualità e che può interessare diversi cittadini») - per mettere in guardia proprio la delegazione radicale che sarà presente a Caserta (Pannella) chiedendole di «vigilare e intervenire» sul progetto di legge "Sette giorni per un'impresa".

Non una legge marginale, visto che da più di un segnale sembra che Prodi voglia appropriarsi della sua paternità come risultato del vertice da sparare sulle prime pagine dei giornali di domani.

Si tratta di una proposta volta a «disboscare» la selva di autorizzazioni preventive che rendono difficile e costoso aprire un'impresa in Italia. L'iter, riferisce Capezzone, è «avanzatissimo». Approvata unanimamente dalla Commissione Attività produttive, ha ottenuto il parere favorevole di quattro commissioni su sei per procedere in sede legislativa, per approvare la legge senza passare per l'aula; delle altre due sono state accolte le osservazioni. Manca solo l'ok del Governo. Romano Prodi si è detto favorevole, così come Rutelli e il ministro Nicolais.

Altri appoggi sono giunti dagli organi di stampa nei giorni scorsi, soprattutto da Il Sole 24 Ore, con l'editoriale del direttore De Bortoli e l'intervento del presidente della piccola impresa di Confindustria. Oggi invece, osserva Capezzone, i giornali attribuiscono la paternità della proposta di sburocratizzazione chi a Romano Prodi, chi al ministro Nicolais, chi al Governo.

Rispetto a queste voci, Capezzone sottolinea che il governo «non deve fare nessun provvedimento, anche per rispetto ai lavori del Parlamento». C'è già una proposta, «firmata da 60 deputati, con sei Commissioni che si sono espresse», «all'ultima curva»: il Governo deve solo «dare l'ok per accorciare i tempi della sua approvazione». «Non vorrei che in carenza di grandi proposte da questo vertice di Caserta venisse fuori la proposta del Governo. Niente scippi», ha concluso Capezzone. E ha invitato Pannella a «vigilare e intervenire su questo».

Se mancherà di farlo il leader radicale non solo avrà mandato un segnale inequivocabile a Capezzone, ma avrà sensibilmente danneggiato l'iter dell'unica legge "radicale" che rappresenta quell'«alternativa», dopo l'«alternanza», alla quale i radicali avevano promesso di dedicarsi in campagna elettorale.

2 comments:

Anonymous said...

io prego che pannella non si perda aprendo ventimila parentesi che non chiude mai, abituato com'è ai monologhi senza tempo di rr e dica all'interno di quei 7 minuti, tra la politica alta altissima iperuranica che lui mastica quotidianamente, una parolina sui sette giorni per un'impresa.

Anonymous said...

Assurdo: Lo scopo di Capezzone è quello di fare una legge utile o di fare una bella figura? Nel primo caso dovrebbe essere felice di una accelerazione che la faccia approvare prima, salvo comunque rivendicarne gli indiscutibili meriti.