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Wednesday, January 31, 2007

Le buste paga non mentono: più tasse per tutti

Avete dato un'occhiata alle vostre buste paga di gennaio, le prime a risentire degli effetti della Finanziaria che portava con sé la rimodulazione dell'Irpef? Le avete confrontate con quelle dei vostri amici e conoscenti? Avete notato nulla di strano? La promessa di far trovare 30-35 euro in più nelle buste paga dei lavoratori dipendenti è stata mantenuta?

Ebbene, come sempre sono molto precisi i calcoli di Luca Ricolfi. E, come sempre, impietosi per il Governo. Lo studioso ha preso in considerazione tre fattori: la variazione dell'Irpef, il nuovo regime degli assegni familiari, l'aumento dei contributi previdenziali. Ha lasciato da parte, dunque, le addizionali regionali, quelle che in molti casi spostano da positivo in negativo il bilancio. Non l'ha fatto per fare un favore al Governo, anzi. Senza bisogno di dare la colpa alle regioni, infatti, il quadro che esce fuori è di per sé fallimentare.
«Il messaggio che è passato è che la maggior parte dei lavoratori dipendenti ha avuto l'aumento promesso. Mentre la realtà è che l'ha avuto sì la maggioranza (il 62.5%), ma dei soli lavoratori dipendenti con carichi di famiglia. E poiché questi ultimi sono una minoranza (38.6%), il risultato finale è quello che abbiamo detto. L'aumento promesso in busta paga l'ha avuto il 62.5% del 38.6%, dunque il 24.1% dei lavoratori dipendenti: 1 lavoratore su 4, a essere generosi. In media, ossia considerando tutti i lavoratori dipendenti, l'aumento mensile in busta paga è dell'ordine dei 10 euro, molto meno dei 30 euro promessi in campagna elettorale».
Dunque, se solo il 24.1% dei lavoratori dipendenti si è trovato in media 10 euro in più in busta paga, adesso immaginate cosa accade se si sottrae l'addizionale regionale... Non c'è bisogno di fare troppi calcoli.

All'idea che il calo di consensi del Governo fosse dovuto a un difetto di comunicazione sulla Finanziaria Ricolfi non ha mai creduto. Piuttosto è vero il contrario: come mai, infatti, da giornali e tv in autunno abbiamo spesso avuto l'impressione che la «redistribuzione a favore dei deboli» fosse ben più ampia? La risposta è semplice: l'Unione «ha fatto miracoli nella comunicazione dei contenuti della Finanziaria». E Ricolfi indica ben quattro «capisaldi di questa disinformazione». L'effetto delusione in chi questo autunno è stato illuso sarà, immaginiamo, particolarmente cocente e indelebile.

Chi il calcolo l'ha dovuto per forza fare includendo l'addizionale regionale è il signor Alessandro Spalvieri, dipendente, romano, quattro figli e moglie a carico, che ha avuto una gran «brutta sorpresa». La cifra in addizionale Irpef da sborsare in comode rate alla regione Lazio ammonta a 540 euro, invece delle 340 dell'anno scorso: il 61% in più.

E così scopriamo una delle maggiori fregature, che vale per tutti, ricchi e poveri, ma ovviamente pesa più sui poveri. «Con la nuova riforma sono state abolite le deduzioni fiscali e quindi il monte da cui viene prelevata l'Irpef è più alto perché non è più al netto delle deduzioni ma è esattamente uguale al lordo».

6 comments:

Anonymous said...

La «redistribuzione a favore dei deboli» ?!? non gliene può fregare di meno, la dimostrazione è che hanno in cassa 37 miliardi di euro in più del previsto (2, 3 finanziarie "tranquille") e se li tengono ben stretti, altro che "redistribuzione a favore dei deboli". Secondo voi quei soldi li spenderanno per "fare politica" o li useranno per ridurre il debito ? Scommettiamo ? :))))

Ciao Paolo :)

Anonymous said...

a mia moglie, dipendente pubblica, -87 euriiiiiiiii

a mia zia, 78 anni, pensionata, -117 euriiiiiiiiiiiiii

ad un'altra zia, 82 anni, sorella della prima, pensionata, -80 euriiiiiiiiiiiii


azzo, che maghi i nostri governanti.

già, dimenticavo...quello ppprodi, è il governo "donascimiento"...



ciao.


io ero tzunami...

Anonymous said...

E secondo qualche illustre analista radicale alle amministrative finisce in pareggio?

Voglio proprio vedere...

Se la sinistra è questa qua... dieci, cento, mille volte quegli altri (e nonostante tutto)

Anonymous said...

io ho avuto 60 euri in piu'. Poteva andare peggio.

Anonymous said...

La mia convivente (in attesa dei PACS...), chimica, -88€ (di cui 8 di addizionale regionale) su un lordo di 3.000.

Anonymous said...

La riforma fiscale del governo Prodi concede al single povero (quello che ha un reddito annuo di 15 mila euro) una spremuta e un tramezzino al bar in più una volta al mese. Se invece il contribuente sta un po' meglio (reddito a 30 mila euro), e ha moglie e due figli a carico, il premio in busta paga, a prima vista, aumenta considerevolmente. Diciamo che permette di comperare un paio di scarpe nuove al mese. Ma prima di cantare vittoria la famigliola in questione dovrà aspettare la fine dell'anno, quando si accorgerà di dover fare i conti con una stangatina nascosta fra l'aumento dei contributi Inps e il peso delle addizionali regionali e comunali. Certo, il bilancio della riforma - per quanto lo riguarda - non andrà in rosso, ma il vantaggio si ridurrà considerevolmente. Fin qui chi vince. Quanto a chi perde, chi ha entrate pari a 50 mila euro è meglio che lo sappia subito: da gennaio potrà contare su 200 euro al mese in meno, se single, 130 se con famiglia.