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Tuesday, January 09, 2007

I processi continuano, a dispetto delle chiacchiere

Marco PannellaCome avevamo facilmente previsto i processi sui tremendi eccidi compiuti dal regime di Saddam Hussein continuano nonostante la sua impiccagione. Chiaramente le accuse di crimini contro l'umanità nei confronti dell'ex raìs sono dichiarate decadute, ma altri gerarchi di primo piano sono ancora sotto processo e ciò darà modo di far luce sugli altri tragici eventi della recente storia irachena.

Ali Hassan al-Majeed, detto Alì il Chimico, e altri cinque alti ufficiali del Baath sono sotto processo per il famigerato sterminio con armi chimiche di circa 180 mila curdi ad al-Anfal, nel 1988.

Dunque, da Pannella agli illustri giuristi - da Antonio Cassese a Carlo Federico Grosso - che nei giorni scorsi hanno affollato le pagine dei giornali dicendo che uno degli effetti deleteri dell'esecuzione di Saddam sarebbe stato quello di far cadere tutti gli altri processi previsti per imputazioni molto più gravi, privando gli iracheni della possibilità di conoscere la verità su quegli episodi e le relative responsabilità, si sbagliavano: o hanno detto il falso o sono stati male informati. Comunque è stato fatto credere al pubblico che gli americani e il Governo iracheno stavano negando giustizia al popolo iracheno.

E oggi, quegli stessi giornali così interessati a che quei processi si celebrassero, non dedicano neanche una riga al dibattimento, nonostante stiano emergendo terribili particolari e precise responsabilità. Ieri in tribunale sono stati ascoltati dei nastri in cui sono incise agghiaccianti conversazioni tra lo stesso Saddam e suo cugino al-Majeed. «Li colpirò con armi chimiche e li ucciderò tutti», dice quest'ultimo. «Chi dirà niente? La comunità internazionale? Fanculo alla comunità internazionale», si sente aggiungere.

«Sì, è efficace, soprattutto su quelli che non indossano immediatamente una maschera», assicura Saddam. «Signore, li sterminerà a migliaia?». E Saddam risponde: «Sì, li sterminerà a migliaia e li obbligherà a non mangiare e a non bere, dovranno abbandonare le loro case senza portare via nulla, finché noi potremo finalmente epurarli».

1 comment:

Anonymous said...

Dunque Pannella ha sbagliato previsione e quindi analisi sulle conseguenze dell'esecuzione trucida di Saddam.
E che notizia è?
Perchè, non ha sbagliato quando ha scelto come alleato elettorale il cadaverico SDI ed ha infiocchettato tutto con la Rosa nel pugno?
Perchè, non ha sbagliato quando ha dichiarato e ripetuto che sarebbe stato il giapponese di Prodi?
Perchè, non ha sbagliato quando ha recintato il movimento radicale nel solo ambito classico delle battaglie per i diritti civili per non urtare Prodi ed i "buoni a nulla"?
Perchè, non è lui il primo responsabile dell'emorragia di consensi ed iscrizioni al movimento radicale italiano?
Perchè, non è lui che è stato determinante per far tornare alla guida del Paese i vari Diliberto, Pecoraro, Giordano, R.Bindi, Turco, Rutelli, D'Alema, Mastella, ecc. ecc. ecc.?
Da quanto tempo è che Marco non ci azzecca più nell'analisi della società italiana?
Da quanto tempo è che blatera di straordinari rilanci della politica radicale e della Rnp?
Ma davvero ieri sera ha immaginato il rilancio della Rnp in occasione delle prossime amministrative?
Ma davvero pensa che la gente andrà a votare con l'agenda dei diritti civili in testa prima di ogni altra cosa?
Ma davvero crede che Pacs, eutanasia, droghe leggere, pena di morte, ingerenza vaticana, ecc ecc ecc saranno i pensieri principali degli elettori della Primavera 2007?

Io credo, anzi sono straconvinto, e credo anche che sia la scoperta dell'acqua calda, che chi voterà alle amministrative avrà in testa solo e soltanto la valanga di tasse, aumenti, ecc che ci hanno regalato Prodi e la sua coalizione, compresi i determinanti Pannelliani e le cariatidi socialiste.

Il pannelliano Marco non ci pensa neppure da lontano a farsi da parte dopo le innumerevoli sconfitte italiane degli ultimi anni che in un qualsiasi altro Paese europeo avrebbero significato l'uscita di scena di una intera classe dirigente politica.
Ma forse Marco va misurato e lo misuriamo con un metro diverso... e per questo continuiamo, nonostante tutto, a farci fregare ancora.

Ma alle prossime amministrative non si illudano nè lui nè i logori Riformisti di D'Alema che in uno slancio di modernizzazione "frena" una corsa inesistente alle riforme.

Vien voglia anche a me, metaforicamente parlando, di metter mano alla pistola al solo sentir parlare di Rnp, di riformisti, di modernizzazione, di concertazione, di valori condivisi, ecc ecc ecc...

E, per chiudere, becchiamoci le dichiarazioni antiamerikane dello statista D'Alema in versione da galleggiamento sul nulla.

Eli, eli, lama sabactani!?