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Friday, January 26, 2007

Liberalizzazioni. Briciole e bocconi

Molte briciole, qualche boccone, ma l'arrosto dov'è?

E così il Governo, dopo tanta fatica, ha varato il suo pacchettino liberalizzazioni, sintesi tra quello Bersani a quello Rutelli, anche se il vicepremier aveva assicurato che non era in corso «nessun derby».

Un paio di buoni bocconcini - direi la vendita della benzina nei supermercati e la fine dell'esclusiva per gli agenti assicurativi, il che permetterà ai consumatori di confrontare in modo più immediato le polizze della varie compagnie - ma per il resto tante briciole - per carità, anche utili - che riguardano però alcune categorie, poche e piccole (benzinai, edicolanti, tassisti, cinema, guide turistiche, barbieri, estetisti, eccetera...).

Ordini professionali, monopoli pubblici locali, reti - energia, trasporti e telecomunicazioni - assicurazioni e banche rimangono intatti. Non si toccano i «santuari», insomma: i rubinetti del gas, cioè l'Eni e la rete Snam, per esempio, o i potentati politici locali che controllano i servizi pubblici.

Su tariffe aeree e telefoniche piccoli ritocchi. Il più popolare dei provvedimenti, quello che abolisce l'odioso costo fisso sulle ricariche dei telefonini, è più di facciata che altro, visto che i gestori potranno rifarsi ritoccando i costi delle chiamate. Anche l'eccessivo prezzo della benzina Mingardi ha già chiarito come sia dovuto più che ad altro alle tasse. E a proposito di cartelli petroliferi, il cartello più pericoloso sembra essere proprio lo Stato.

Addirittura si copre di ridicolo il Governo sulla semplicifazione amministrativa per l'apertura di un'impresa: adesso i provvedimenti sono tre, due oltre quello di Capezzone che è ormai pronto ad andare in aula e potrebbe essere approvato in un giorno anziché in 60 come i decreti. Insomma, anche quando si agisce per semplificare, in realtà si complica.

«Dobbiamo accontentarci, non siamo il governo di Milton Friedman», commenta la Bonino al Corriere. Be', grazie, questo si era capito, solo che in politica ad accontentarsi non si gode molto. Meglio La Malfa: cento piccole liberalizzazioni non valgono quelle poche davvero importanti. Ma noi preferiamo Alberto Alesina, sul Sole 24 Ore: «Scelte giuste, ma modernizzare è un'altra cosa».

9 comments:

Anonymous said...

Milton Friedman non avrebbe mai vietato il contratto di esclusiva.

Alexis said...

Dirigismo allo stato puro travestito da liberalizzazioni: con l'interferenza nei contratti tra privati (commissioni ricariche) si raggiunge la farsa, idem sulle assicurazioni: Astrolabio coglie nel segno.

Anonymous said...

beh, avete il vostro paladino fini, ora, come successore al campione delle liberalizzazioni.
farà sicuramente meglio

Anonymous said...

bersani farebbe meglio a liberalizzare le tariffe di quella p....a di sua moglie.

Anonymous said...

provvedimenti condivisibili e di buon effetto mediatico, certo sentire dire da Prodi che da oggi "l'economia e' liberata" fa venire la pelle d'oca...

Ciao Paolo

Anonymous said...

il centrodestra queste misure farebbe bene a votarle, probabile invece che troveremo qualche loro leader a capeggiare la protesta dei benzinai

Anonymous said...

A proposito di "economia liberata" da leggere l'articolo sul Corriere di oggi a firma Giavazzi...

Ciao Paolo :)

JimMomo said...

Astrolabio, non credo sia vietata l'esclusiva agli agenti. E' stato abolito l'obbligo di esclusiva. Almeno credo...

Anonymous said...

bisogna dare a cesare quel che è di cesare.

queste liberalizzazioni o sedicenti tali, sono comunque un piccolo passo avanti.

mooooooooolto piccolo ma meglio avanti che dietro.

io, personalmente, preferisco anche guardare avanti...

solo che tornando al dietro...da quelle parti rischia di giungere, come sempre...il famoso cetriolo...ed io, non voglio diventare un ortolano.

nemmeno in pectore.

avanti, dunque...solo che, a sbirciarci dentro...alla riformina delle sedicenti liberalizzazioni...ci si nota che in realtà...di liberalizzazione si può parlare solo per i parrucchieri ed affini...magari per i panificatori...per gli altri settori, no.

ed anche per la metaliberalizzazione dedicata alla rasatura del pelo o all'abuso di farina 00, in realtà si deve parlare solo di...licenze in libertà.

ora, a parte i settori - sfigati - dove tutto si risolverà in una guerra tra tapini...a parte l'abolizione dei "regalini" che con le ricariche telefoniche, noi, stronzi utenti, elergivamo alle superpotenze della telefonia ( visto che detto abbattimento è figlio di una sentenza della corte di giustizia europea...credo...ma forse era una direttiva...alla quale il governo italiano si è dovuto - necessariamente - adeguare... ) il concetto di liberalizzazione, se veramente portato avanti, non può andare avanti se non di comune passo con quello della privatizzazione.

ma dove sono i capitali privati?

e non parlo solo dei capitali...veramente tali...parlo pure di quelli più...come dire, umani?...quelli che potremmo avere in uso pure noi, comuni mortali.

e qui si deve parlare di settori strategici...anche per la sopravvivenza del singolo individuo...

perché secondo me, strategico è non solo il ripetitore dei telefoni...ma pure il sistema bancario e, soprattutto, l'accesso al credito.

per farla breve, solo rendendo veramente trasparente il golem bancario...tanto da facilitare, infine, il famigerato accesso al credito...i "privati" ( cioè, noi ) potranno permettersi di "fare impresa".

solo questo volevo dire.

ciao.


io ero tzunami...